Naspi e Partita Iva: quando non si perde il diritto all’indennità di disoccupazione?|La Redazione risponde

Naspi e Partita Iva: quando non si perde il diritto all'indennità di disoccupazione? Chiarimenti sulla Naspi e il lavoro autonomo e subordinato|La Redazione risponde
8 anni fa
2 minuti di lettura
Naspi e beneficio lavoratori precoci

Salve vorrei un informazione ho aperto una partita IVA il 2010 ho lavorato solo un anno e ho deciso di chiudere…purtroppo la partita IVA non e stata chiusa…due anni fa sono stata assunta e a luglio licenziata…facendo la domanda di disoccupazione dopo tre mesi mi arriva una lettera con su scritto che era stata rifiutata…ora il commercialista sta facendo richiesta di retrocessione..mi verrà data ugualmente la disoccupazione?grazie

Per dare una risposta a questa domanda, bisogna chiarire alcuni punti fondamentali in riferimento alla normativa che regola la Naspi ed esattamente il Decreto Legislativo 4 marzo 2015 n.

22 in attuazione della Legge 183/2014 meglio conosciuta come Jobs Act. In seguito la circolare dell’Inps n. 94 del 2015 ha chiarito tutti gli aspetti della Naspi in vigore dal 1° maggio 2015.

Può ricevere la Naspi un disoccupato che svolge un’attività come lavoratore autonomo o parasubordinato, se rispetta il limite di reddito lordo annuo. Su questo punto il Ministero del lavoro con la circolare 34/2015 ha chiarito che la condizione di “non occupazione” è riferita a chi non svolge attività lavorativa, in forma subordinata, parasubordinata o autonoma. Il limite di reddito lordo annuo da rispettare è di euro 4.800.

Da sottolineare, un’altra novità di Jobs Act, che chi prende l’indennità di disoccupazione, può accedere all’assegno di ricollocazione.

Naspi e partita IVA

In riferimento alla normativa sopra menzionata, è possibile:

  • percepire la Naspi e intraprendere una nuova attività di lavoro autonomo;
  • percepire la Naspi anche se al momento della perdita involontaria del lavoro, si stava svolgendo un’altra attività di lavoro autonomo, a condizione di non perdere lo stato di disoccupazione.

In entrambi i casi bisogna rispettare i limiti di reddito (4.800) sopra evidenziati.

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