Svizzera, anonimato garantito solo da cash: niente lotta al contante

I pagamenti in contanti saranno salvi in Svizzera, che non si piega alle logiche del resto del pianeta e si conferma intenzionata a garantire l'anonimato nelle transazioni e le alternative al circuito bancario.
8 anni fa
2 minuti di lettura

Mentre mezzo mondo introduce misure di lotta contro il denaro contante e l’India ha eliminato in un solo colpo l’86% del valore del cash circolante, mettendo fuori corso le banconote da 500 e 1.000 rupie a novembre, la Svizzera ancora una volta si mostra controcorrente. Intervenendo al World Banknote Summit di Basilea un paio di giorni fa, Fritz Zurbruegg, il vice-governatore della Schweizerische National-Bank, la banca centrale elvetica, ha fatto notare come la domanda di contante rimane robusta e che il dibattito degli ultimi anni sulla morte del cash sarebbe stato “esagerato”.

Tra i fattori del persistente successo, Zurbruegg, ha citato i bassi tassi d’interesse, che rendono poco costoso detenere denaro liquido, così come le incertezze degli ultimi anni. Ma dalle sue parole è trasparso quasi un manifesto in favore del contante, quando ha sostenuto che, in un certo senso, questo non avrebbe alternative perfette, dato che assicura meglio di una carta di pagamento l’anonimato di chi lo utilizza e che riesce a garantire meglio il controllo delle spese. Infine, è facile da utilizzare, a differenza delle carte di debito o bancomat, che richiedono sempre una pur minima conoscenza della tecnologia. (Leggi anche: Pagamenti elettronici superano uso del contante)

Niente lotta al contante in Svizzera

Il segnale lanciato dal numero due della SNB è chiarissimo: la Svizzera non si adegua alla lotta contro il contante, che è stata intrapresa da diverse economie nel mondo, tra cui la stessa Eurozona, dove la BCE non stamperà più banconote da 500 euro, pur mantenendone il corso legale. Queste rappresentano un terzo del valore del cash circolante nell’unione monetaria, nonostante siano biglietti poco o per nulla diffusi.

Niente demonetizzazione in Svizzera, dove le banconote da 1.000 franchi restano vigenti e lo saranno probabilmente ancora a lungo. L’istituto non intende ascoltare le sirene di quanti, grandi economisti in testa, si appellano ai governi e alle banche centrali, affinché eliminino i tagli di valore più alto, in modo da disincentivare i pagamenti cash.

(Leggi anche: Lotta al contante, nuove restrizioni UE con la scusa del terrorismo)

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Passa a Coop Voce e Fastweb Mobile: promo e offerte con internet in 4G e chiamate da 5 euro

Articolo seguente

Imu, ricorsi in vista per trasferimenti ex legge “Robin Hood”