Il prezzo del cacao manda in crisi un paese, -33% dalla Brexit

La crisi dei prezzi del cacao sta provocando tensioni nel principale paese produttore. Dal referendum sulla Brexit, le quotazioni sono crollate di un terzo.
8 anni fa
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E adesso chi lo dice a 800.000 contadini, che il prezzo del cacao loro pagato dovrà essere tagliato dai 1.100 franchi CFA (1,80 dollari) al chilo fissati un anno fa? E’ probabile, infatti, che dovrà essere rivisto a 7-800 franchi, ma per il presidente della Costa d’Avorio, Alassane Outtara, alle prese nei mesi scorsi con un ammutinamento dell’esercito e adesso con uno sciopero dei dipendenti pubblici, quando mancano pochi mesi alle elezioni, sarà abbastanza complicato convincere il settore che le quotazioni internazionali non sarebbero in grado di giustificare il prezzo.

Direttamente e indirettamente, a legare la loro sopravvivenza al cacao sono nel paese 6 milioni di persone, un quarto del totale.

Costa d’Avorio e Ghana da sole rappresentano i due terzi dell’intero cacao raccolto nell’anno in tutto il mondo. Nell’estate del 2016, prima del referendum sulla Brexit, il prezzo della materia prima quotava a Londra sopra i 3.200 dollari per tonnellata, ma all’inizio di marzo risultava crollato fino a un minimo di 1.869 dollari per i contratti con consegna a maggio, poco sopra i livelli più bassi registrati negli ultimi 7 anni. (Leggi anche: Prezzi cacao ai minimi da 3 anni e mezzo)

Le cause della caduta dei prezzi del cacao

Cosa abbia provocato la crisi dei prezzi del cacao è noto. Buona parte dei chicchi viene tradata sui mercati internazionali in sterline, ma da quando il Regno Unito ha deciso con la consultazione popolare di dare l’addio alla UE, la sua divisa è crollata del 16-17% contro il dollaro, trascinando con sé le quotazioni del cacao. E quest’anno, spiega il ministro dell’Agricoltura ivoriano, Mamadou Sangafowa Coulibaly, si attende un raccolto record nel suo paese per complessive 1,9 milioni di tonnellate.

La Costa d’Avorio ha dovuto rivendere 350.000 tonnellate, dopo che alcune società di esportazione sono andate in bancarotta. Il Coffee and Cocoa Council (CCC) ha dovuto attingere praticamente a quasi tutte le proprie riserve per fronteggiare i pagamenti in favore degli agricoltori, spendendo 200 milioni di franchi CFA su un totale disponibile di 240 milioni, considerando i 70 milioni depositati presso la Banca dell’Africa Occidentale.

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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