Patto verbale: requisiti per la validità dell’accordo

Che cosa fare se non si rispetta un impegno preso a voce: quando il patto verbale ha la stessa valenza di quello scritto.
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8 anni fa
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Che cosa fare nel caso non si rispetti un patto preso a voce? La maggior parte delle volte serve valutarne il contenuto dell’accordo oppure avvalersi dei testimoni. Andiamo nel dettaglio.

Requisiti

Quando non si rispetta un patto verbale o impegno preso a voce, è necessario misurare il contenuto dell’accordo e della prestazione. Questo è in sintesi il sunto della questione che vogliamo affrontare nel dettaglio. A tutti sarà capitato di prendere accordi a voce con una persona, patti poi non mantenuti o venuti meno.

Il codice civile risponde anche per la tutela dei diritti nel caso di promesse non mantenute, anche per quanto riguarda le intese verbali che non trovano riscontro in un documento scritto. Innanzitutto bisogna dire che i contratti possono essere anche verbali, poiché il codice civile lascia libere le parti di scegliere la forma preferita per sugellare un accordo, accordo che presuppone un atto scritto solo se richiesto dalla legge.

Dunque, anche gli accordi verbali hanno il loro valore e non è vero che valgono meno di un contratto scritto ma le parole, a differenza di un documento scritto con firma dei soggetti interessati, si dimostrano molto più difficilmente dimostrabili. Nel caso di un contratto, ad esempio, se la legge non richiede l’atto scritto anche quello verbale ha la sua valenza ma la prova della sua esistenza è difficile. Ovviamente ci sono casi e casi e non tutti gli impegni presi a voce non hanno l’obbligatorietà di essere rispettati. Ad esempio la promessa di un regalo o di una donazione non è vincolante a parole, il soggetto può sempre cambiare idea e decidere di non farlo più, così anche gli impegni di gioco, ad esempio nel poker, e gli impegni a nominare erede una persona. La stessa cosa vale anche per le vendite degli immobili, i quali per essere validi devono essere messi per iscritto.

Si tratta del cosiddetto compromesso, che richiede la forma scritta interessando un bene immobile.

L’impegno diventa invece vincolante, anche se fatto verbalmente, nel caso di accordi tra ditte di ristrutturazione che si impegnano a fare uno sconto sul lavoro e poi nega lo sconto in seguito, a lavoro iniziato, oppure , l’impegno di un avvocato a difendere una persona in una causa e poi non lo fa. Questi sono solo alcuni esempi in cui l’accordo verbale ha un peso e ci si può recare dal giudice portando però dei testimoni oculari in proprio favore.

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