Multa imposte, difendersi in autotutela, come fare? | La Redazione risponde

Multa imposte, difendersi in autotutela, come fare? ecco una guida completa e fac-simile del modello per presentare l'istanza.
8 anni fa
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Autotutela

Mi è arrivato una multa imposte dall’Agenzia delle Entrate. La multa riguarda il pagamento dell’imposta di registro su un contratto di locazione. Io ho sempre pagato e allora chiamo il numero esposto nella cartella di pagamento e chiedo spiegazioni, mi dicono che il pagamento risulta ma non è collegato al contratto e che devo andare all’ufficio dell’agenzia di competenza e presentare un atto in autotutela. Come posso fare? Vi ringrazio. Francesco

Multa imposte ricorso in autotutela, è possibile nei casi in cui un atto (avviso, cartella esattoriale, verbale, ecc.) è illegittimo o errato, come nel caso esposto sopra.

Il versamento è stato effettuato, ma mancante probalbilmente di qualche dato, tale da non poterlo collegare al contratto di locazione. Ad esempio: la mancanza del codice fiscale del locatore o i riferimenti del contratto o altro, impediscono il collegamento al contratto di locazione e scatta l’avviso dell’Agenzia delle Entrate. In questi casi è possibile avere l’annullamento totale dell’avviso di pagamento presentanto all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di competenza, una richiesta tramite l’istituto di autotutela (introdotto dall’art.68 del d.p.r. 287/1992, poi abrogato, e attualmente disciplinato dal d.l.564/94 convertito nella legge 656/94, integrato dalla legge 28/99, e dal decreto attuativo del ministero delle finanze n. 37/97). L’esercizio dell’autotutela non ha costi.

Multa imposte come presentare richiesta in autotutela?

In tutti i casi in cui un atto (avviso, verbale, cartella esattoriale, etc.) e’  illegittimo o errato, perchè ad esempio riguarda una tassa, una multa, un tributo regolarmente pagato, prima di avvalersi del ricorso è possibile ottenere l’annullamento in modo facile. Se l’Amministrazione dopo aver verificato che è stato commesso un errore, può annullare il proprio operato e correggere l’errore senza necessità di attendere la decisione di un giudice: questo potere di autocorrezione si chiama “autotutela”. La competenza ad effettuare la correzione è generalmente dello stesso Ufficio che ha emanato l’atto.


Un atto illegittimo può essere annullato “d’ufficio”, in via del tutto autonoma, oppure su richiesta del contribuente.
Il contribuente, può presentare all’ufficio competente una semplice domanda in carta libera contenente l’esposizione dei fatti e allegando l’idonea documentazione a dimostrare le tesi sostenute. Nel caso specifico bisognerà allegare il versamento dell’imposta di registro effettuato.

Inoltre nella domanda occorre riportare:

  • l’atto di cui si chiede l’annullamento;
  • i motivi che fanno ritenere tale atto illegittimo e, di conseguenza, annullabile in tutto o in parte.

Scarica qui il fac-simile della richiesta_esercizio_autotutela

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