Chi vincerà l’Eurovision Song Contest del 2017, che quest’anno si tiene a Kiev, in Ucraina? Per i bookmakers ci sarebbero pochi dubbi: Francesco Gabbani. Se i loro pronostici si rivelassero esatti, tra qualche giorno l’Italia tornerebbe a portare a casa il concorso, popolarmente noto con la definizione di “Eurofestival”, dopo 27 anni. L’ultimo italiano a vincerlo è stato nel 1990, infatti, Toto Cutugno, un’era fa. In realtà, l’amore tra il nostro paese e l’Eurovision si è interrotto per decenni, sin dagli anni Ottanta, quando la Rai decise di mandare in onda il programma a singhiozzo e in differita, sia per rimarcare le distanze da una manifestazione canora a dir poco scadente sotto il profilo qualitativo, sia anche per gli scarsi ascolti registrati tra il pubblico nazionale, almeno rispetto a quanto accade all’estero.
Sì, perché l’Eurovision, di cui l’italiano medio ignora persino spesso l’esistenza o nemmeno prende in considerazione di seguire per qualche minuto, è nel resto d’Europa un evento cult, tanto che l’anno scorso, l’edizione svedese ha registrato per la finale ascolti per circa 200 milioni di telespettatori in 40 paesi, pari a uno share medio del 36,3%. Ma se la manifestazione è stata quasi snobbata dal pubblico italiano, in Svezia si è arrivati a uno share di quasi l’85% e nella piccola Islanda si è andati oltre il 95%. E anche in Germania, dove pure l’affezione al programma è in calo, l’hanno seguita in oltre 9 milioni di tedeschi.
Francesco Gabbani in pole position per la vittoria
L’Eurovision ha luogo nel paese di origine del cantante vincitore dell’anno precedente. Quest’anno, ad esempio, si tiene in Ucraina, perché nel 2016 ha vinto Jamala con il testo “1944”. Il televoto di ciascun paese assegna fino a un massimo di 12 punti al cantante preferito e non può esprimersi sul pezzo del partecipante connazionale.
Viale Mazzini, che è tornata a trasmettere l’Eurovision nel 2012, dopo oltre un ventennio di assenza dell’Italia dalla manifestazione canora, starà facendo gli scongiuri. Brutto dirlo, ma una vittoria di Gabbani peserebbe negativamente sui conti Rai, perché organizzare un evento simile è complesso e anche dispendioso. L’anno scorso, gli svedesi sono riusciti a spendere appena circa 15 milioni di euro, ma la TV pubblica austriaca nel 2015 era arrivata a 35 milioni e l’edizione azera dell’anno prima costò, addirittura, sui 60 milioni. (Leggi anche: Eurovision Song Contest 2017: dove vedere la diretta TV)