La crisi della classe media italiana affievolisce la speranza di una svolta

La caduta della classe media, fotografata ieri dall'Istat, pone seri interrogativi all'Italia, perché senza di essa e una sua coscienza, il futuro dell'economia e la stessa convivenza sociale vengono meno.
7 anni fa
4 minuti di lettura

La fotografia scattata come ogni anno dall’Istat sull’Italia ci offre un’immagine davvero sbiadita del nostro paese con riferimento a quello che saremmo diventati nel 2016. Aldilà della ordinaria sfilza di cifre e percentuali, l’aspetto saliente che emerge è che la classe media italiana sarebbe in via di estinzione. Interessante un passo del rapporto, laddove rileva che la classe operaia avrebbe perso l’aspirazione a perseguire obiettivi di uguaglianza, mentre la piccola borghesia non sarebbe più alla guida del cambiamento e dell’evoluzione sociale.

Queste due fette di società avrebbero smarrito il loro senso di appartenenza, mentre numericamente avanzano gli over-65, ovvero il sempre più folto popolo dei pensionati. (Leggi anche: Quella classe media che in Italia non esiste più)

Per la prima volta, i più anziani superano come incidenza sulla popolazione complessiva persino i colleghi tedeschi, attestandosi a oltre il 22%. Al contrario, rispetto al 2008, i giovani di età compresa tra 18 e 34 anni (cosiddetti “millenials”) diminuiscono di 1,1 milioni di unità, mentre lo scorso anno si è registrato il record minimo di nascite.

Classe media in caduta e paese invecchia

Volendo continuare nella disamina dei numeri, troviamo anche che il tasso di occupazione tra i 15 e i 45 anni risulta sceso dal 39,1% del 2008 al 28,7% dello scorso anno. Nessuna novità, invece, con riguardo alla cristallizzazione delle diseguaglianze: chi nasce in famiglie con opportunità avrà a sua volta opportunità, altrimenti è molto difficile che accada. Ripetiamo, nessuna novità, l’Italia è così da decenni o forse è sempre stata così, retaggio di una cultura nobiliare e delle signorie, per cui non il merito, bensì il blasone ha storicamente funto da catalizzatore per la scalata sociale. D’altra parte, basterebbe guardare ai nomi della grande imprenditoria italiana, gli stessi di due secoli fa.

Che la classe media in Italia stia scomparendo è sotto gli occhi di tutti, ma che persino un rapporto ufficiale dell’istituto di statistica nazionale lo metta nera su bianco è qualcosa che fa riflettere e che non lascia presagire nulla di buono, a meno da non immaginare una improbabile veloce inversione di tendenza.

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Imu e Tasi 2017, regole pagamento e casi particolari

Articolo seguente

Professionisti in fuga, ecco quando l’albo non conviene