Lo scritto di un esame d’avvocato può essere annullato perché ritenuto dalla Commissione giudicante frutto di copia e incolla? Si tratta di una fattispecie non rara. Tuttavia su un caso di non ammissione all’esame di avvocato orale simile si è espresso il GIP di Nocera Inferiore a favore del canidato autore di un “copia e incolla creativo”. Veniamo ai fatti per comprendere meglio che cosa è accaduto e in che modo questa decisione potrebbe incidere su ricorsi simili avanzati da candidati all’esame forense.
Il Gip con la sentenza sopra citata emanata a febbraio scorso, ha assolto un aspirante avvocato accusato di “falsa attribuzione di un lavoro altrui”. Nel mirino era finito il parere di diritto civile svolto durante l’esame di avvocato e risultato per gran parte copiato da fonti online, tra le quali Wikipedia. Il giudice però, aldilà della citazione di massime della giurisprudenza o di formule definitorie comuni a chi opera nel mondo giuridico, ha evidenziato uno sforzo argomentativo del candidato che quindi porta ad escludere la fattispecie di falsa attribuzione di cui sopra.
Sulla base di questa premessa, il Gip ha quindi confermato la paternità del parere civile consegnato in Commissione in capo al candidato: pur avendo ripreso testualmente alcune parti dal web, l’aspirante avvocato infatti aveva apportato una personalizzazione al testo in chiave critica. Il giovane quindi è stato assolto dall’accusa penale per insussistenza del fatto contestato.
La sentenza sta facendo discutere: non è la prima volta che l’esame di avvocato in Italia finisce al centro delle polemiche, da un lato per la sua difficoltà (che porta alcuni candidati a considerare vie alternative per prendere all’estero il titolo) e dall’altro per i casi di broglio ed esclusione dei candidati.
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