Olio d’oliva, anche il biologico sotto inchiesta: oli tunisini e ‘truffa’ dell’extravergine

Dalla Francia un'inchiesta, anche su oli italiani (diremo le marche), sull'olio extravergine d'oliva: si sospetta una truffa e si parla anche di oli tunisini.
7 anni fa
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Proseguiamo le nostre inchieste su quello che portiamo a tavola. Questa volta l’indagine riguarda l’olio extravergine d’oliva biologico, in commercio in Francia: l’indagine mette a confronto e analizza una serie di prodotti, tra cui anche due note marche di olio italiane; a condurla l’UFC, Unione Federale dei Consumatori, e la finalità è valutare la qualità degli oli di origine biologica in vendita sul territorio francese. L’articolo originale è stato pubblicato sulla rivista Que Choisir? E, per chi legge il francese, la trovate a questa pagina https://www.

quechoisir.org/comparatif-huiles-d-olives-vierges-extra-n467/.

Un’altra indagine – Creme solari, il 73% è pericolosa o inefficace: l’indagine EWG del 2017, l’elenco dei prodotti sicuri.

Olio extravergine d’oliva: ecco i marchi analizzati

Come già accennato, si tratta di un’indagine volta a scoprire cosa si nasconde davvero all’interno delle bottiglie di olio extravergine d’oliva biologico in vendita in Francia. I marchi analizzati sono stati 15 e troviamo due brand italiani molto noti:

  • Carrefour bio
  • La vie clare
  • Carapelli
  • Émile Noël
  • Soléou
  • Monini
  • Primadona
  • Bio village (Leclerc)
  • Bio Planète
  • Tramier
  • Cauvin
  • Naturalia
  • Leader Price Bio
  • Puget
  • Bjorg

Indagine – Pannolini usa e getta contengono sostanze cancerogene: dieci le marche a rischio. E’ allarme dalla Francia.

Cosa hanno scoperto le analisi sull’olio extravergine d’oliva?

Le scoperte sono state importanti, nella misura in cui si potrebbe configurare una ‘truffa’ al consumatore. Stando alle analisi, infatti, alcuni di questi oli andrebbero declassati: non si tratterebbero di varietà ‘extravergine’ ma di semplici oli d’oliva. Addirittura 6 su 15 non sarebbero tali. C’è poi una questione di provenienza geografica: alcuni oli provenienti dalla Tunisia risultavano dal sapore leggermente irrancidito. La questione non è connessa a una scarsa qualità del prodotto, ma ad alcune caratteristiche intrinseche delle olive tunisine: esse sono ricche di acidi grassi, dunque un vantaggio per le proprietà organolettiche dell’olio, ma proprio per questo hanno una ‘conservazione’ più limitata, vanno consumati in tempi più rapidi.

Il sapore leggermente irrancidito non significa, comunque, che si tratti di oli di scarsa qualità.

Occorre, comunque, sottolineare che i due marchi italiani si sono posizionati molto bene in classifica: Monini al secondo posto in assoluto – il biologico di questa marca utilizza esclusivamente olive bio italiane; Carapelli al quarto posto – questa morca utilizza olive bio provenienti dalla UE.

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