Fermare gli sbarchi di clandestini è possibile, ecco come

Gli sbarchi sulle coste siciliane non si fermano e la UE abbandona l'Italia al suo destino. L'unica soluzione è la mano ferma contro i clandestini, come nel resto d'Europa.
7 anni fa
3 minuti di lettura

La crisi dei migranti non cessa e, anzi, si aggrava. In una settimana appena, in Sicilia gli sbarchi hanno portato oltre 14.000 immigrati, un’emergenza che ha costretto il governo Gentiloni a chiedere formalmente aiuto alla UE, appellandosi al senso di solidarietà e alla necessità che i clandestini sbarcati sulle coste siciliane siano ricollocati tra tutti gli stati membri. A parole, il ministro dell’Interno, Marco Minniti, aveva ottenuto rassicurazioni sul punto a Parigi nel fine settimana, ma dalla Francia è giunta la doccia fredda subito dopo.

Il presidente Emmanuel Macron si è detto indisponibile ad accogliere gli immigrati nei suoi porti, mentre anche la Spagna li ha chiusi e l’Austria ha minacciato di predisporre l’esercito al Brennero per impedire che anche un solo clandestino faccia ingresso sul suo territorio.

Insomma, l’Italia è stata lasciata sola ancora una volta. La UE si rivela un’istituzione perfettamente inutile quando dovrebbe servire. Una colossale presa in giro per Roma, che adesso non ha alcuna alternativa, se non di gestire per la prima volta da anni seriamente il fenomeno, senza ambiguità e, soprattutto, senza buonismi. (Leggi anche: Emergenza migranti: accordo con Francia e Germania è ennesima beffa all’Italia)

Il presidente Macron ha dichiarato nei giorni scorsi che l’80% di chi sbarca nel nostro paese sarebbe un migrante per ragioni economiche, ovvero non avrebbe diritto di asilo. I dati sono quelli di Frontex del 2015. Nel frattempo, quella percentuale potrebbe essere lievitata, vale a dire che quelli che fuggono da guerre e persecuzioni potrebbero essere una minoranza ancora più sparuta. E allora come facciamo a fermare gli sbarchi? La soluzione si chiama rigore.

Come fermare gli sbarchi

Le Ong attendono ormai i migranti di fronte alle coste libiche e li portano in Italia. Ci si potrebbe chiedere come mai non li portino a Malta o in un qualche altro stato del Sud Europa.

La risposta è semplice: a Roma godono di una benevolenza come in nessun altro luogo. La politica italiana ragiona sul tema immigrazione con i paraocchi dell’ideologia e il buonismo di una parte di essa impedisce ai nostri militari di fare l’unica cosa che andrebbe fatta in questi casi: portare in caserma i responsabili delle Ong per verificare chi siano e porli sotto processo per direttissima per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, al contempo rispedendo in Libia quanti siano sbarcati sulle nostre coste, dopo avere prestato loro soccorso e messo al sicuro le loro vite.

Immaginiamo che un gommone parta da Tripoli e si diriga al porto di Catania. Una Ong lo attenderebbe a pochi chilometri dal punto di partenza, in acque internazionali. A quel punto, lo rimorchierebbe e lo scorterebbe fino in Sicilia. Appena entrati in acque italiane, i militari della Guardia Costiera dovrebbero compiere tre operazioni: la prima, soccorrere i migranti e prestare loro tutta l’assistenza necessaria del caso; la seconda, fermare i responsabili della Ong soccorritrice e aprire su di loro un processo per direttissima; terza, rispedire tutti i migranti in Libia all’istante, senza se e senza ma. (Leggi anche: Emergenza migranti: dalla UE tante belle parole, ma Macron si sfila)

Si dirà, che i flussi non si fermerebbero di certo così. Invece, forse sì. Chi pagherebbe mai migliaia di dollari, che in Africa sono un’enormità, per rischiare di essere rispedito in giornata in Libia? E chi tra i volontari si presterebbe a soccorrere i migranti, portandoli in Italia, se consapevoli che saranno certamente processati e mandati in galera nel caso fossero trovati responsabili di favorire l’immigrazione clandestina?

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Agevolazioni prima casa: il Fisco può entrare nell’immobile per ispezioni sui requisiti

Articolo seguente

Come non pagare una cartella esattoriale ereditata da un parente defunto