Assenza da lavoro per malattia senza malattia: la diagnosi non è necessaria?

Assenza lavoro per malattia: è sufficiente lamentare uno stato di malessere diffuso per essere giustificati o serve una diagnosi precisa?
7 anni fa
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L’assenza da lavoro per malattia senza malattia è possibile? Sembra un gioco di parole ma ci riferiamo ad un malessere diffuso e non meglio identificato. A volte si sta male senza capire bene che cosa si ha, si percepisce un malessere senza saper descrivere bene i sintomi nel dettaglio e in questi casi è difficile anche ipotizzare una diagnosi. Alzi la mano chi non ha mai detto “non mi sento bene” senza capire esattamente da che cosa dipendesse il proprio malessere fisico o psichico (perché ricordiamo che è ammessa l’assenza da lavoro per malattia in caso di depressione).

Si percepisce magari affaticamento e debolezza ma senza sapersi spiegare perché: sono segnali che il nostro corpo ci invia, campanelli d’allarme che è bene non sottovalutare. Ben si comprende, quindi, perché è riconosciuta anche l’assenza da lavoro per malattia senza una diagnosi precisa e accurata scientificamente.

Assenza per malattia: preavviso e comunicazione

Ricordiamo che il lavoratore è tenuto a comunicare al datore di lavoro la sua assenza in modo tempestivo. Per quanto concerne la forma la giurisprudenza ha ammesso anche una telefonata o sms. L’importante è che vi sia comunicazione e che sia tempestiva: in caso contrario si rischia una violazione disciplinare. Il medico curante, invece, non deve accontentarsi della testimonianza telefonica del paziente anche se lo conosce bene e si fida ma deve sottoporlo a visita prima di rilasciare il certificato (in questo senso però la legge sta cambiando perché entro i tre giorni potrebbe essere sufficiente un’autocertificazione del lavoratore e in questo modo il medico curante sarebbe esonerato da ogni responsabilità).

Nel caso in analisi però come può emergere dalla visita lo stato di malessere diffuso? I sintomi di questo stato sono difficili da diagnosticare e sicuramente un ruolo importante ha il rapporto di fiducia tra medico e paziente. L’ultima parola spetta al dottore comunque che, anche in caso di lamentele, può decidere se rilasciare o no il certificato.

Anche perché, vale la pena ribadirlo, in caso di assenza per falsa malattia rispondono entrambi. 

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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