Se si accede alla pensione anticipata con Ape sociale grazie all’assistenza a un parente disabile, cosa accade se, dopo il riconoscimento del beneficio, il parente in questione dovesse morire o dovesse venir meno la convivenza con lo stesso a causa di un ricovero presso una struttura specializzata? Decadrebbe il diritto al beneficio della pensione anticipata?
La questione potrebbe riguardare una platea di lavoratori, abbastanza ampia, che si pongono questa domanda prima di affrontare la decisione di inoltrare la richiesta di pensione anticipata dando le dimissioni dal proprio attuale lavoro.
La legge e la circolare Inps numero 100 del 2017, però, specificano che una volta ottenuto l’accesso alla pensione anticipata con l’Ape sociale il beneficio può decadere solo in presenza di determinati requisiti:
- che il titolare divenga titolare del diritto di accesso alla pensione anticipata o di qualsiasi trattamento previdenziale prima del conseguimento della pensione di vecchiaia (come ad esempio la pensione a 64 anni)
- che il titolare perda la residenza in Italia
- che il titolare superi il reddito consentito per lo svolgimento di un’attività lavorativa parasubordinata (8mila euro annui) o autonoma (4800 euro annui).
Nel caso di decesso del disabile durante la percezione della pensione Ape sociale non è prevista alcuna conseguenza per il beneficiario del trattamento: il disabile, in ogni caso, deve essere in vita e convivente con il richiedente solo al momento della domanda di accesso alla prestazione.