Anche se in molte città la prima rata della Tari è stata già versata a maggio, in molte altre il primo appuntamento è fissato per il 31 luglio. La tassa dei rifiuti è una di quelle che pesano maggiormente sull’economia delle famiglie italiane anche se in alcune città risulta essere più onerosa che in altre.
I calcoli dell’impatto della Tari nelle diverse città italiane li ha effettati il Servizio Politiche Territoriali della Uil che ha preso in esame i costi della tassa rifiuti in 100 diverse città italiane.
La spesa media a livello nazionale scende rispetto al 2016: da una media di 300 euro a famiglia si passa a una media di 295 euro anche se negli ultimi 4 anni la tassa ha avuto un incremento del 1,1%.
Le grandi città, ad eccezione di Firenze, Palermo e Bologna, sono tutte sopra la media: a Roma, negli ultimi 4 anni, si è registrato un calo del 4,7%, a Milano un aumento dello 0,5%. L’aumento più consistente si è registrato a Torino, del 34,1% con la tassa che mediamente è passata da 245 a 328 euro per famiglia. Il Calo più consistente, invece, si è registrato a Palermo, il 10,9% in meno con la tassa che è scesa di quasi 35 euro per ogni famiglia.
Nelle grandi città la palma per la più economica spetta a Bologna dove la Tari si paga mediamente 228 euro per famiglia mentre la più onerosa risulta essere Reggio Calabria dove la media della tassa rifiuti è di 460 euro.
Il segretario confederale Guglielmo Loy spiega, però, che “In valori assoluti nel 2017 il costo maggiore si registra ad Agrigento con 474 euro l’anno; a Pisa se ne pagano 473 euro; a Benevento 470 euro; a Siracusa 466 euro; a Salerno 462 euro. Il podio per le città più economiche spetta a Belluno (149,79 euro), Novara (165,48), Macerata (175,38).
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