L’ultima direttiva sulla sicurezza stradale incrementa i controlli alla guida: arriva su tutte le strade italiane il drogometro, già sperimentato in 35 province dal 2015. L’obiettivo è quello di cercare di limitare il numero di incidenti stradali.
Otto minuti per rilevare droga nella saliva: come funziona il drogometro
Sono tantissimi, purtroppo, nonostante le campagne di sensibilizzazione, gli incidenti causati dall’uso di droghe. Numeri da shock soprattutto tra i giovani neopatentati.
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A Bergamo, uno dei primi Comuni ad aver adottato il drogometro nel 2015, quasi un automobilista su cinque tra quelli fermati è risultato positivo e in più della metà dei casi alle droghe è stato unito l’alcol.
Se il drogometro risulta positivo, l’automobilista viene sottoposto anche ad un controllo del sangue come ulteriore conferma del risultato (oltre alla volante infatti al posto di blocco sarà presente personale medico-sanitario). Può seguire anche una visita medica per comprovare che le sostanze stupefacenti abbiano alterate le capacità alla guida.
Se questa seconda fase dovesse andare bene si prevede anche di ampliare i controlli alla guida ad altri tipi di nuove droghe piuttosto diffuse tra i giovani purtroppo.
Più controlli alla guida meno incidenti: nel mirino droga e cellulare
Nella stessa ottica si inserisce il pugno duro contro chi usa il cellulare alla guida, non solo per telefonare ma anche per Whatsapp. Per questo saranno a breve predisposti i Trucam.
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Ricordiamo, da ultimo, che l’articolo 187 del Codice della Strada prevede per “chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope”, una sanzione da 1500 a 6000 euro e la reclusione da sei mesi ad un anno.