Chi ha debiti fiscali pendenti può proporre un acconto o un pagamento parziale senza il timore che la domanda sia rifiutata. Il principio per cui questi devono essere obbligatoriamente accolti è infatti confermato anche in seguito al passaggio da Equitalia all’Agenzia di Riscossione, a prescindere o no che ci sia stato un piano di rateazione.
Non è un aspetto di poco conto perché, da questa possibilità, derivano alcuni diritti a tutela di chi ha debiti con il Fisco.
Piano di rateazione fai da te? Ecco le regole per chi ha debiti con il Fisco
Anche se non esiste un piano di rateazione concordato, il contribuente è libero di versare acconti o pagamenti parziali a dimostrazione della volontà di estinguere il debito con il Fisco.
Acconti e pagamento parziali debiti Equitalia: vantaggi per il contribuente
Facciamo un esempio pratico molto utile, ovvero quello del contribuente decaduto dal piano di rateazione dopo aver saltato cinque rate. Stando alla legge è possibile richiedere un altro piano di rottamazione ma solo a patto di saldare in un’unica soluzione le rate saltate. Ben si comprende come non sempre si ha a disposizione la disponibilità economica necessaria anche perché il mancato rispetto delle rate dei debiti dipende più spesso da problemi economici che da dimenticanze.
Altra ipotesi statisticamente probabile è quella del contribuente che riceve una cartella esattoriale dall’importo elevato per cui anche affrontare la rata del piano di dilazione sarebbe un impegno eccessivo. In questo caso pagare un acconto può essere utile per far scendere la passività totale sotto la soglia a partire dalla quale si rischiano l’ipoteca o il pignoramento della casa (rispettivamente 20 mila euro e 120 mila euro).
Possiamo aggiungere anche che la riduzione del debito-capitale in linea generale fa anche scendere gli interessi.
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