Fare shopping al centro commerciale non è di certo, in linea di massima, un’attività “pericolosa”. Però tra negozi può capitare di avere infortuni, proprio come tra le mura domestiche. Quali sono i casi più frequenti e quando si può ottenere il risarcimento dei danni?
Caduta e incidenti mentre si fa spesa: quando il centro commerciale deve risarcire i danni?
La distrazione mentre si guardano le vetrine o si cercano i prodotti sugli scaffali può essere la causa di piccoli incidenti.
Non sono rari gli episodi di clienti che scivolano su pezzi di frutta o ortaggi caduti accidentalmente sul pavimento del supermercato e che possono diventare scivolosi o di incidenti causati da scale mobile, carrelli o porte scorrevoli.
La regola generale è che il gestore del centro commerciale è tenuto a risarcire i danni se è responsabile per mancata o insufficiente custodia del bene che ha determinato l’incidente.
In quest’ottica è facile comprendere perché, ad esempio, è tenuto a risarcire i danni il centro commerciale nel caso in cui un cliente si ferisca restando incastrato nelle porte scorrevoli mal funzionanti (Corte di Appello di Campobasso) così come lo è anche, per lo stesso principio, il direttore del supermercato nei confronti del cliente che scivola accidentalmente sul pavimento bagnato o su un acino d’uva (Tribunale di Perugia, 27/11/2015). Non deve, invece, pagare nulla il proprietario dell’esercizio se chi fa shopping si fa male cadendo dalla scala mobile solo per una sua distrazione (Tribunale di Chieti, 2 febbraio 2016). In altre parole l’utente che utilizza questi servizi messi a disposizione dall’esercizio commerciale non è tenuto ad accertarsi del corretto funzionamento prima di salire sulla scala mobile o di passare dalla porta di ingresso.
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