Nuovo scandalo alimentare: questa volta nel mirino delle indagini e dell’allarme finisce il prosciutto crudo. Non tutti i tipi ma in particolare una qualità DOP, il San Daniele. Quali sono i fatti e quanto veramente bisogna preoccuparsi? Avere consapevolezza dei fatti aiuta, come sempre in questi casi, a circoscrivere il caso senza cadere in facili allarmismi.
Prosciutto crudo San Daniele falso: frode in commercio, 8 arresti
In manette per quella che è stata ribattezzata come la “truffa del prosciutto crudo” sono finiti 8 allevatori-imprenditori.
La produzione del prosciutto spacciato come dop San Daniele infatti partiva da suini che non rispettavano gli standard richiesti né per il peso né per altri parametri. A confermare la volontà dolosa degli allevamenti le registrazioni video in seguito all’installazione di telecamere ottenuta dal pm Marco Brusegan: diverse le tecniche non lecite messo in atto per modificare i risultati delle analisi sugli animali. In uno stabilimento le carcasse dei suini sarebbero state addirittura trattate con ipoclorito di sodio sebbene la carne in questo modo fosse potenzialmente dannosa per la salute. Risulta anche la somministrazione agli animali di vaccini scaduti.
Gli otto arresti sono scattati tra le province di Udine e di Pordenone e hanno scosso profondamente il settore della produzione e del commercio del prosciutto San Daniele Dop. Ma ben presto la notizia è rimbalzata online e la paura si è diffusa in tutta Italia, tra chi fa acquisti al bancone dei supermercati.
Va precisato per dovere di cronaca che sei degli otto indagati, tutti agli arresti domiciliari, hanno scelto di mantenere il silenzio ma tutti, attraverso i rispettivi legali, si sono detti fiduciosi di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti.
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