Si commette un reato mostrando la tessera sanitaria o il codice fiscale di un’altra persona? Anche se non vengono considerati dei documenti di identità, mostrare il codice fiscale o la tessera sanitaria di un’altra persona ad un pubblico ufficiale significa incorrere nel reato di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale.
A chiarirlo è la Corte di Cassazione con la sentenza numero 645 del 9 gennaio 2017 con la quale si specifica che l’illecito penale non si configura in base alla natura del documento mostrato ma con l’intenzione di indurre in errore il pubblico ufficiale.
Anche se la sentenza in questione era riferita alla tessera sanitaria, il principio può essere esteso anche al codice fiscale: l’esibizione di un qualsiasi supporto materiale su cui siano presenti i dati anagrafici di un altro soggetto porta alla condotta incriminata di dichiarazione mendace. Basti ricordare che la normativa punisce chiunque interrogato sulla propria identità fa dichiarazioni false a un pubblico ufficiale; la punizione per questo tipo di reato è la reclusione da 1 a 5 anni.
Nonostante tessera sanitaria e codice fiscale non rientrino tra i documenti validi al riconoscimento dell’identità di una persona, il codice penale non sanziona l’esibizione di un documento anziché un altro, ma la “la condotta di rendere dichiarazioni mendaci sulla identità propria a un pubblico ufficiale”. Esibire, quindi, il tesserino sanitario o il codice fiscale riportante i dati anagrafici di un’altra persona fa scattare il reato.