Donne e lavoro, nuove imprenditrici con finanziamenti dedicati

Donne al lavoro, nuove opportunità di imprenditoria femminili con finanziamenti dedicati, tutte le novità.
7 anni fa
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Imprenditoria femminile, in arrivo pioggia di soldi per nuovi aiuti

Si aprono per le donne nuove possibilità al lavoro autonomo: l’impegno del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri è dedicato a facilitare l’accesso al credito per le imprenditrici, le professioniste e le lavoratrici autonome.

L’obiettivo creato dalle nuove politiche è quello di agevolare l’accesso ai finanziamenti per l’attività d’impresa o professionale, così da permettere l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro o sviluppare la propria attività.

Le nuove imprenditrici, possono avvalersi di due strumenti per poter sviluppare ed avviare l’impresa: sezione speciale e protocollo d’intesa.

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Sezione speciale

La Sezione Speciale con il Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, offre una copertura finanziaria fino ad una massimo dell’80% del finanziamento richiesto.

Protocollo d’intesa

Il Protocollo d’intesa per lo sviluppo e la crescita dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego femminile è stato  sottoscritto dall’ABI, Confindustria, Confapi, Rete Imprese Italia e Alleanza delle cooperative italiane.

Prevede un piano di interventi a sostegno dell’accesso al credito delle imprese femminili e delle lavoratrici autonome, che le banche e gli intermediari finanziari aderenti si sono impegnati ad attuare.

Donne al lavoro e Finaziamenti dedicati

Le banche e gli intermediari finanziari che aderiscono al Protocollosi impegnano a:

  • istituire uno specifico plafond dedicato alle iniziative previste dal Protocollo medesimo e renderlo operativo entro 60 giorni dall’invio all’ABI del modulo di adesione;
  • concedere finanziamenti a condizioni competitive rispetto alla normale offerta in relazione ad operazioni simili;
  • sostenere le donne nella fase di creazione di nuove imprese o dell’avvio della professione (“Donne in start up”), nella fase di realizzazione di nuovi investimenti (“Investiamo nelle donne”), nella fase di situazione di difficoltà nel corso dell’attività d’impresa (“Donne in ripresa”);
  • garantire la possibilità per le imprenditrici o lavoratrici autonome di chiedere la sospensione del rimborso del finanziamento, fino a 12 mesi, senza garanzie aggiuntive, in caso di:
    – maternità;
    – grave malattia della stessa, del coniuge o convivente, o dei figli anche adottivi;
    – malattia invalidante di genitori, parenti o affini che siano conviventi.

I requisiti per accedere alla Sezione speciale

Possono accedere le micro, piccole e medie imprese (PMI), iscritte al Registro delle imprese, che rientrino nella definizione di impresa femminile di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge 25 febbraio 1992, n.

215 (pdf), ossia:

  • società cooperative e società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne;
  • società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
  • imprese individuali gestite da donne;
  • le professioniste iscritte agli ordini professionali, nonché a quelle aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge n. 4/2013;
  • non sono previsti limiti di età;

Possono accedere i soggetti appartenenti a qualsiasi settore, con l’eccezione dell’industria automobilistica, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dell’industria carboniera, della siderurgia e delle attività finanziarie.

Nel trasporto sono ammissibili solo le imprese che effettuano trasporto merci su strada. Le imprese agricole possono utilizzare soltanto la controgaranzia rivolgendosi ad un confidi che opera nei settori agricolo, agroalimentare e della pesca.

Requisiti per accedere al protocollo d’intesa

Possono accedere le micro, piccole e medie imprese (PMI), iscritte al Registro delle imprese, che rientrino nella definizione di impresa femminile di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), della legge 25 febbraio 1992, n. 215(pdf), ossia:

  • società cooperative e le società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne;
  • società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
  • imprese individuali gestite da donne;
  • le lavoratrici autonome e le libere professioniste;
  • Non sono previsti limiti di età.

Possono accedere le imprese femminili, le professioniste e le lavoratrici autonome appartenenti a qualsiasi settore, senza alcuna eccezione.

Per maggiori informazione sul programma, visita il sito: http://imprenditricioggi.governo.it/index.html

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