Dopo l’allarme suscitato dalla notizia che l’Inps sta inviando lettere ai pensionati per chiedere la restituzione di quanto erogato erroneamente, è bene chiarire quando i pensionati sono tenuti alla restituzione di tali somme e quando, invece, no.
L’articolo 13 della legge 412/91, applicabile a tutti gli indebiti successivi al 31 dicembre 2000, prevede che le somme non dovute, erogate dall’inps in base a provvedimenti formali e definitivi, non debbano essere restituite (a meno che l’errore non sia imputabile al dolo dell’interessato).
Gli indebiti, invece, vanno restituiti se il pensionato è a conoscenza di fatti che incidono sul suo diritto alla pensione o al suo importo (nel caso, ad esempio, non segnali all’Inps cambiamenti reddituali ecc…).
Indebiti Inps: quando non vanno restituiti
Se l’errore di somme erogate erroneamente, quindi, è relativo a provvedimenti dell’inps, a provvedimenti di ricostituzione, tali somme rientrano nella sanatoria prevista dalla legge 412 se:
- effettuati sulla base di provvedimenti formali e definitivi
- i provvedimenti sono stati comunicati al pensionato
- il provvedimento è viziato da un errore imputabile all’Inps.
L’Inps può avere il diritto di recuperare somme versate indebitamente solo qualora il pensionto non comunica all’istituto fatti (sconosciuti all’ente) che possono incidere sul diritto alla pensione o sul suo importo poiché, in questo caso, l’Inps non è responsabile dell’errore.
Ma se l’interessato comunica all’istituto tutto ciò che incide sul suo diritto e sull’importo della pensione e l’Inps continua ad erogare somme che non gli spettano, l’istituto non può chiedere la restituzione di quanto erogato in eccesso. L’Inps, infatti, è tenuta a verificare ogni anno i redditi del pensionato che possono modificare il diritto o l’ammontare della prestazione. Tra l’altro, il recupero delle somme versate indebitamente deve procedere entro un termine preciso, superato il quale le somme non possono più essere chieste indietro.
Nello specifico:
- se i redditi che incidono sull’ammontare o sul diritto alla pensione non erano conosciuti dall’Inps la restituzione deve essere richiesta entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui l’istituto viene a conoscenza dei redditi stessi.
- se i redditi che incidono sull’ammontare o sul diritto della pensione sono stati comunicati nella dichiarazione dei redditi, l’erogazione indebita delle somme deve essere notificata entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello della dichiarazione dei redditi.
Se si superano tali limiti temporali le somme indebitamente versate non possono più essere richieste.
Importo chiesto indietro dall’Inps illegittimi: cosa fare?
Se gli importi per cui l’Inps chiede la restituzione sono illegittimi il beneficiario deve intraprendere un ricorso amministrativo preliminare per poter procedere con una azione giudiziaria contro l’Inps. Se il ricorso da esito negativo è possibile, allora, fare causa all’inps.