Molti si chiedono se le multe possono essere scaricate e quindi detratte dal reddito di impresa. Questo servirebbe quantomeno a “limitare i danni”, ovvero a compensare l’importo pagato per la contravvenzione. E’ vero che ad una prima lettura la legge può non sembrare chiarissima su questo punto. Cerchiamo allora di fare chiarezza visto che è un dubbio abbastanza generale.
Multe: il pagamento non può essere detratto dal reddito?
Il principio dell’inerenza prevede che possano essere dedotte dal reddito le spese connesse all’attività aziendale (sussistendo la diretta e pacifica correlazione per queste voci tra costi detraibili e ricavi imponibili generati dall’impresa).
La regola generale, però, sposata dalla giurisprudenza maggioritaria e sostenuta dall’Agenzia delle Entrate, è che le multe pagate non possono essere portate in detrazione e scaricate dal reddito perché hanno carattere afflittivo. In altre parole le contravvenzioni sono irrogate per punire un comportamento scorretto o illecito e quindi vanno escluse misure che possano in qualche modo minare alla forza dissuasiva dei provvedimenti.
Contravvenzioni stradali e reddito: la spesa può essere scaricata?
Il caso più comune riguarda, come facilmente intuibile, le contravvenzioni stradali. A quale professionista o imprenditore non è mai capitato di prendere una multa alla guida della macchina aziendale? Giurisprudenza maggioritaria e Entrate sono per la non deducibilità e questo nonostante il parere di segno opposto espresso dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, in riferimento al caso di un autotrasportatore, a cui, in occasione di un incidente stradale grave, era stato sequestrato il mezzo e comminata una contravvenzione ingente.
Ecco quando le multe sono detraibili
Per completezza chiudiamo specificando le contravvenzioni che invece sono deducibili. Non tutte le contravvenzioni infatti sono da intendersi come illecito amministrativo. Pensiamo, ad esempio, al caso di chi paga il ticket per il parcheggio sulle strisce blu ma si ferma per più del tempo consentito. Il superamento del tempo del parcheggio pagato rappresenta una violazione contrattuale di natura privatistica e non una violazione di legge.
Il Ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti (MIT) ha espresso parere favorevole alla deducibilità in questo senso.