Tempi di attesa al ristorante: chi paga il conto se il cliente stufo di aspettare se ne va?

Tempi di attesa troppo lunghi per il servizio al tavolo lento? Se il cliente spazientito se ne va dopo l'ordine chi paga il conto? Ecco cosa dice la legge in merito.
7 anni fa
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Andare a mangiare fuori dovrebbe essere un momento di svago ma i tempi di attesa troppo lunghi al ristorante possono essere snervanti, soprattutto se si tratta di un pranzo di lavoro veloce. Ad accrescere la frustrazione può aggiungersi anche il vedere che altri tavoli riempitisi dopo vengono serviti prima. Facciamo allora chiarezza su un primo punto: l’ordine di arrivo al ristorante deve essere necessariamente quello in cui si servono i tavoli? In caso contrario il cliente può rifiutarsi di pagare il conto?

Servizio lento e obbligo di vendita: quanto si deve aspettare al ristorante?

Non tutti sanno che esiste una legge in merito.

E’ un provvedimento del 1998 (decreto legislativo numero 114) rivolto a tutti gli esercenti commerciali, bar, ristoranti e pizzerie comprese e che prevede espressamente l’obbligo del titolare gestore di seguire l’ordine temporale della richiesta. Questo vale per i clienti in fila al bancone (il classico caso del ticket al supermercato) ma anche per gli ordini al ristorante o in pizzeria. In altre parole il cameriere deve seguire l’ordine di arrivo per prendere gli ordini e il pizzaiolo o il cuoco a sua volta dovrà attenersi a quello in cui gli arrivano le comanda per la preparazione dei piatti.

Vediamo quindi che cosa si può fare quando i tempi di attesa sono troppo lunghi. Prima di tutto: c’è un tempo preciso oltre il quale si può affermare che il servizio sia lento oppure è una considerazione soggettiva? Il codice civile stabilisce espressamente che, se a causa del ritardo nell’adempimento, il cliente perde interesse ad ottenere la prestazione, ha diritto di recedere dal contratto. Nel caso specifico significa che può alzarsi e andarsene senza pagare il conto o senza essere tenuto al risarcimento per aver occupato il tavolo. E non bisogna pagare il conto neppure se le pizze, o i piatti in generale, sarebbero stati pronti di li a breve.

Detto questo è chiaro che ci vorrebbe un po’ di buon senso anche da parte del cliente nel tener conto di quanto sia affollato il locale ad esempio o di altri elementi o contrattempi che possano rallentare il servizio senza che si configuri in questo una responsabilità del ristoratore.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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