La Commissione Bilancio al Senato ha approvato il fondo caregiver 2018 per l’assistenza anziani in casa. L’emendamento a firma di Laura Bignami prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro rispettivamente per il 2018, 2019 e 2020 (per un totale di 60 milioni di euro quindi). Tra i potenziali beneficiari però emergono dei dubbi rispetto alla compatibilità con i permessi 104. Chi avrà diritto a questo aiuto per l’assistenza anziani in casa? Quali sono i requisiti e le condizioni?
Anziani in casa e assistenza: requisiti del caregiver
Facciamo prima di tutto chiarezza sulla figura del caregiver.
Il caregiver e il beneficiario della 104 non sono la stessa cosa: requisiti e chiarimenti
La senatrice, commentando positivamente l’approvazione dell’emendamento che stanzia il fondo caregiver, ha anche voluto chiarire che l’obiettivo non è quello di distribuire i 60 milioni del fondo tra i beneficiari della 104. Sarebbe riduttivo e sbagliato concettualmente interpretare in questo senso il Fondo per l’assistenza dei familiari anziani in casa. “Non significa che tutte queste persone avranno il medesimo trattamento, la legge definirà l’accesso, faccio un esempio semplice, nella legge si parla del diritto a un’assistenza psicologica per il caregiver, può essere che quella venga data a tutti, mentre per avere i contributi figurativi e l’anticipo dell’età pensionabile ci vorranno determinati requisiti.
In altre parole, la volontà politica di dare voce a chi si prende cura dei familiari pur non avendo diritto alla legge 104 in alcuni casi esiste e unisce i diversi partiti ma al tempo stesso è evidente l’esigenza di ottimizzare le risorse al fine di evitare gli abusi.
Anche perché 60 milioni sembrano tanti ma non lo sono affatto se si tiene conto della platea potenzialmente vastissima. Alzi la mano chi non conosce almeno una persona che si dedica a tempo pieno a familiari anziani o non autosufficienti in casa. Commenta Maria Simona Bellini, presidente del Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili: “il riconoscimento formale è importante ed è un primo step, ma ora è importante che con queste risorse, che non sono tantissime, si intervenga dando sostegni reali a partire dalle persone con situazioni più gravose. Il fondo è esiguo, se deve servire indistintamente per chi assiste 3 milioni di persone con disabilità, sono poco più di 7 euro all’anno, mentre c’è una differenza oggettiva tra chi si fa carico dell’assistenza di una persona H24, perché ha bisogno di una assistenza globale e continua come dice la legge 104 e chi assiste una persona con una disabilità meno impegnativa dal punto di vista assistenziale. Il rischio è che non arrivino sostegni reali, perché il numero delle persone è talmente ampio”