Congedo straordinario e flessibilità lavorativa, il quesito di un nostro lettore:
1) Gentilissima ho preso 2 anni di aspettativa per mia madre convivente 89 anni con 104 invalidità massima per malattia degenerativa tornata al lavoro, sono assistente Ata in un istituto superiore, ho chiesto orario frazionato su 5 giorni, non mi è stato concesso nulla, anzi ho colleghe fhw hanno sabato libero e mi ridono in faccia ho scritto più volte ma ignorata non mi rispondono, sono molto in difficolta, che fare?
Grazie Gabriella
Analizziamo la flessibilità lavorarativa in cosa consiste.
Congedo straordinario e flessibilità lavorativa
Il lavoratore dipendente, in presenza di determinate esigenze, può chiedere al proprio datore di lavoro di poter fruire di una flessibilità dell’orario di lavoro.
Tale esigenza interessa in particolar modo le lavoratrici dipendenti, che molto spesso chiedono una flessibilità oraria di ingresso, nel caso specifico, assistere il genitore disabile prima di andare al lavoro.
Concetto di flessibilità
Il concetto di flessibilità è un termine ambiguo, e può avere significati diversi in rapporto a qual è il soggetto che governa la flessibilità, in altre parole se si tratta di dare al lavoratore la possibilità di rendere elastica la propria prestazione, in funzione delle sue esigenze e interessi personali, oppure se si tratta di flessibilità del sistema produttivo: nei due casi giocano variabili molto diverse che è opportuno esaminare.
In alcuni casi è possibile che questi due diversi concetti di flessibilità s’incontrino naturalmente e le esigenze del lavoratore coincidono con le esigenze di flessibilità del ciclo produttivo, spesso però avviene il caso opposto: le flessibilità ricercate dall’azienda sono considerate dei vincoli rigidi per i lavoratori, d’altra parte, in alcuni casi, può essere vero anche l’opposto.
Per questi motivi la contrattazione presenta aspetti di complessità, che richiedono l’elaborazione di un progetto articolato con l’utilizzo di più strumenti.
Congedo straordinario e flessibilità lavorativa richiesta dal dipendente
Esaminiamo la flessibità lavorativa richiesta dal lavoratore per poter affrontare le esigenze personali.
Per richiedere la flessibilità dell’orario di lavoro è consigliato ricorrere ad una lettera scritta indirizzata al proprio datore di lavoro, da consegnare a mano o tramite raccomandata con avviso di ricevimento. La concessione o meno della flessibilità è affidata al datore di lavoratore, non essendo previsto alcun obbligo a suo carico in tal senso.
Conclusioni
Consiglio di rivolgersi al sindacato di categoria ed esporre la situazione e le richieste presentate. Di solito i sindacati dei lavoratori cercano sempre una contrattazione se la flessibilità lavorativa non danneggi il flusso operativo aziendale.
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