Continua il caso gasolio sporco in Salento che a quanto pare si è allargato a macchia d’olio facendo discutere anche il resto del paese. Ma partiamo dai fatti: nel periodo a cavallo delle festività natalizie alcuni automobilisti salentini avevano denunciato danni al motore dopo aver fatto rifornimento di gasolio. Le numerose segnalazioni allo sportello dei Diritti hanno portato ad aprire un’indagine dove si chiedeva chiarezza sulla distribuzione e più controlli della filiera. Era intervenuta anche la Guardia di Finanza a seguito delle denunce in aumento che avevano così aperto due possibilità: un lotto mixato male arrivato dalle raffinerie o una manomissione da parte dei benzinai per allungare il carburante e guadagnare di più.
Danni ingenti per gli automobilisti, benzinai si dichiarano vittime
Mentre Eni ha respinto le accuse secondo cui il gasolio sporco proveniva dalle raffinerie, la procura di Lecce ha aperto un fascicolo e la GDF sta portando avanti un’indagine per capire effettivamente la causa del problema. I rumors, per adesso, parlano di un mix fatto male con la benzina che avrebbe causato seri problemi alle auto coinvolte: gli automobilisti hanno segnalato danni da 400 a 1.000 euro a seconda del danno subito e sicuramente presto arriveranno informazioni per chiedere eventuali rimborsi.
Intanto il deputato Cosimo Latronico ha presentato una interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico con lo scopo di fare chiarezza su quanto successo e per predisporre maggiori controlli sul passaggio del carburante dalla raffineria alle stazioni di rifornimento. Per saperne di più bisognerà comunque attendere i risultati dei campioni di gasolio ritirati dalla Guardia di Finanza ma i benzinai hanno voluto già mettere le mani avanti tramite un comunicato diffuso dalla Fegica Cisl in cui sottolineano di essere vittime quanto gli automobilisti “Abbiamo più volte sollecitato gli organi ispettivi ad intensificare ed affinare i controlli dei soggetti che, sempre più numerosi e a diverso titolo, forniscono i prodotti petroliferi alla rete distributiva”.
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