Tanto presi dalla polemica per i sacchetti di frutta e verdura da non accorgersi della truffa sulla spesa che molti supermercati mettono incuranti in atto al momento di pesare i prodotti al bancone. E’ questa la fotografia degli italiani. Sotto controllo finiscono soprattutto i supermercati ubicati in distretti di uffici e che offrono il servizio gastronomia e tavola calda in pausa pranzo.
Il trucco è facile da mettere in atto: al momento di pesare gli alimenti non si toglie la tara, rappresentata da piatti o confezioni di plastica.
Così con questa truffa sulla spesa dei lavoratori, anche la tara finisce nello scontrino e si paga come una lasagna, un’insalata di pesce etc. I lavoratori spesso pagano questi alimenti in pausa pranzo con i
buoni pasto e quindi non prestano particolare attenzione ai grammi e ai centesimi. Ma di truffa sulla spesa si tratta e ai supermercati che la mettono in pratica frutta un bel po’. Eppure evitare il trucchetto sarebbe facile: basta far notare che la confezione non andrebbe conteggiata. Non si tratta di abitudini scorrette isolate. Solo a Torino ben sei supermercati sono finiti sotto inchiesta per questa truffa sulla spesa. Ovviamente abbiamo fatto riferimento ai lavoratori perché sono quelli più soggetti a cadere nella truffa sulla spesa ma lo stesso trucchetto può essere messo in pratica a danno di casalinghe che comprano qualche piatto già pronto al bancone della gastronomia, studenti fuori sede etc. Ben si è disposti a spendere qualche euro di più per prodotti freschi e non industriali ma bisogna prestare attenzione a pratiche scorrette di questo tipo che incidono sulla spesa.
C’è qualche pratica che avete notato facendo spesa che non vi convince? Per conoscere i vostri diritti da consumatore non esitate a chiederci un parere in redazione. Scrivete all’indirizzo di posta elettronica [email protected] per assistenza.