Amazon ha brevettato il braccialetto che controlla da lontano i dipendenti. E’ in grado di monitorare la posizione delle mani e riesce a guidarle se la direzione è sbagliata. Uomini sempre più simili a robot nelle intenzioni del colosso. Di fatto il bracciale è stato creato per trovare più velocemente i prodotti stoccati nei magazzini ma in questo modo, in ogni caso, aumenta la capacità dell’azienda di controllare sempre di più i lavoratori. Il brevetto è stato riconosciuto questi giorni ma ancora non è stato usato da Amazon.
Il bracciale di Amazon fa discutere
Il nuovo bracciale progettato da Amazon dovrebbe, almeno nelle intenzioni, rendere il lavoro più fluido, le informazioni dell’ordine verranno inviate nel bracciale del dipendente che dovrà subito correre a recuperare la merce e inscatolarla e passare all’ordine successivo. GeekWire ci va giù abbastanza pesante nel descrivere questa innovazione del colosso informatico: “si è già guadagnata la reputazione di una società che trasforma i dipendenti, pagati poco, in robot umani che lavorano vicino ai veri e propri robot, portando avanti compiti ripetitivi di packaging il più velocemente possibile”.
Chiusura dei negozi: colpa di Amazon o delle catene low cost?
Bisogna dire che il colosso americano ultimamente sta avanzando sempre di più a livello tecnologico e sta investendo nell’automazione dei processi. Di pochi giorni fa è la notizia che il gigante dell’e-commerce ha lanciato il nuovo negozio senza casse Amazon Go, oltre ad aver inaugurato un’area gigante a Seattle. Nonostante tutto Amazon è finita più volte al centro delle polemiche per le condizioni di lavoro e i ritmi a cui sono sottoposti i dipendenti dei magazzini, i quali sono costretti a regimi rigidi tanto da non avere la possibilità neppure di andare in bagno. Per i dipendenti italiani di Castel San Giovanni si parla addirittura di 20 km percorsi al giorno per spostare i pacchi.
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