La diffamazione su Facebook è un problema reale e sempre più presente ma non in tutti i casi è possibile accertare il danno. Secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 5352/2018), infatti, se non viene accertato l’indirizzo IP del mittente o diffamatore, la condanna non può essere avviata. Vediamo la sentenza oggetto che ha portato a questa decisione.
Senza indirizzo IP non c’è diffamazione
La sentenza fa riferimento alla vicenda di una donna che era stata condannata per aver offeso un sindaco su Facebook.
Facebook, numeri di telefono utenti resi pubblici: ecco come evitarlo
A far scalpore, in ogni caso, è l’indirizzo IP, il codice numerico che si crea una volta collegati ad internet per individuare il titolare della linea telefonica, come fattore principale per evitare la condanna. Questo sarebbe appartenuto ad un altro sindacalista. Per poter confermare una condanna insomma, è necessario che anche l’indirizzo IP venga accertato per verificare il titolare della linea telefonica. In ogni caso non bisogna avere la convinzione di poter diffamare e offendere le persone a piacimento sui social pensando di farla franca.
Leggi anche: Falsi profili Facebook: reati, illeciti e calunnia, in cosa si incorre spacciandosi per altri
Facebook e minori: rischio sanzioni per chi non rimuove foto e post sui figli