Presto o tardi le monetine da 1 o 2 centesimi spariranno dalla circolazione. In base al decreto n° 50/2017, convertito in legge, dallo scorso 1 gennaio, il conio delle monetine è stato sospeso, ciò significa che le fastidiose monete color bronzo non saranno più prodotte e quelle in circolazione si esauriranno da sole. Dire quando però è difficile. Tutto ciò comporterà un risparmio di 20 milioni di euro da usare per l’ammortamento dei titoli di Stato. Fino a che esisteranno e saranno presenti nelle nostre tasche però continueranno ad avere valore legale.
Addio monetine ma i prezzi cambiano?
Bisogna ammettere che le monete da 1 o 2 centesimi sono piuttosto fastidiose, si perdono facilmente e spesso ci rimangono sul groppone per tanto tempo. Fino a che circoleranno avranno valore ma quello che cambia è la questione prezzi quando si paga in contanti. La legge vuole che l’importo totale venga arrotondato per eccesso o per difetto, al multiplo di cinque centesimi più vicino. In soldoni se un tal prodotto avrà un costo di 20,42 centesimi si andrà a pagare 20,40 centesimi al contrario se il prezzo finale è 20,48 centesimi il costo in contante sarà di 20,50 cent.
Per chi paga in contanti prezzo arrotondato
Questo vale per i pagamenti in contante appunto mentre per chi usa pagare con carta di credito o bancomat non cambierà nulla in sostanza. Quello che viene difficile da capire è come sarà effettuata la vigilanza sui prezzi arrotondati e sopratutto se si correrà il rischio di vedere sparire le tanto amate/odiate offerte, del tipo 10,99 euro, con il conseguente aumento dei prezzi. La risposta per adesso sembra essere certa. A vigilare sarà il Garante per la sorveglianza dei prezzi, che dovrà quindi controllare che i negozianti pratichino giustamente l’arrotondamento e soprattutto che i prezzi rimangano gli stessi e non vengano alzati per evitare l’arrotondamento.
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