Ci siamo occupati più volte della Legge 104 che, come sappiamo, concede permessi al lavoratore che si prende cura abitualmente di un parente gravemente disabile. Ma nella pratica può capitare che, per motivi diversi, il caregiver abituale necessiti di essere sostituito: l’ultima informativa sulla Legge 104 punta proprio a garantire l’assistenza al disabile in queste circostanze eccezionali. Ecco perché parliamo anche di 104 part time o saltuaria.
Legge 104 saltuaria: requisiti e documenti da presentare per la domanda
Chi, una volta in via eccezionale oppure in rari casi, si trova nella necessità di sostituire nell’assistenza al disabile il caregiver che usualmente se ne prende cura (e che per questo motivo è titolare dei permessi 104) è tenuto a dichiarare in forma scritta e sotto la sua responsabilità all’Inps e al datore di lavoro:
– i motivi che determinano l’esigenza della sostituzione del caregiver titolare della 104;
– il periodo o i periodi di durata dell’assistenza;
– il legame o vincolo di parentela che sussiste col disabile assistito;
– il tipo di assistenza prestata.
Se l’evento si ripete con costanza entrambi possono usufruire dei permessi 104 ma in misura ridotta, ovvero 1 giorno di permesso al mese ogni 10 giorni di assistenza al familiare disabile in maniera continuativa.
Novità permessi 104 per il lavoratore part time
Oltre alla 104 saltuaria, la nuova informativa sui permessi fa chiarezza anche sul diritto del lavoratore part time. A tal proposito la recente sentenza della Corte di Cassazione numero 4069 del 20/2/2018 ha ribadito che un lavoratore dipendente che assiste un familiare con handicap grave ha diritto di 3 giorni di permesso legge 104/92, anche nei casi di contratto part-time. Si parla a tal proposito di diritto non comprimibile.
Occorre in primis fare una premessa: sappiamo che i contratti di lavoro part time possono essere di tipo verticale (quando l’attività è concentrata ad esempio solo in alcuni giorni della settimana o in alcuni mesi dell’anno) o orizzontale (orario giornaliero ridotto rispetto alle 8 ore del full time).
A differenza del part time orizzontale, che, come detto, non può comportare una riduzione dei giorni di permesso, se il dipendente lavora con contratto di part time verticale, il numero di giorni di permesso spettanti diminuisce in base al numero di giornate effettivamente lavorate.
Questo però è vero solo nel caso in cui il dipendente lavori 3 giorni su 6. Nel caso, infatti, in cui il dipendente lavori per più del 50% delle giornate lavorative nella settimana, ovvero da 4 giorni su 6, mantiene comunque il diritto ai 3 giorni di permesso al mese.
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