I libretti di risparmio postale sono un prodotto garantito dallo Stato Italiano. Grazie ad essi si potrà versare e prelevare anche con la carta libretto senza alcuna spesa. Inoltre, qualora, si dovesse aprire un libretto in forma dematerializzata non si avrà più bisogno del titolo cartaceo per effettuare operazioni. Ecco allora le principali caratteristiche, quando diventano infruttiferi, il rendimento e le info sul calcolo degli interessi.
Libretti risparmio postale: interessi, rendimento, info infruttiferi
I libretti di risparmio postale ordinari nominativi potranno essere aperti sia in forma cartacea che dematerializzata.
Quando il credito presente sui libretti di risparmio postale è inferiore o pari a 250 euro, però, essi diventano infruttiferi dopo cinque anni dall’ultima operazione svolta. La registrazione contabile o l’annotazione degli interessi non interrompe il decorso di tale termine. Quando poi si effettua una nuova operazione, essi tornano ad essere fruttiferi. Un libretto la cui somma è superiore ai 100 euro, infine, qualora non abbia movimenti da dieci anni confluirà nel fondo dei “depositi dormienti”.
Imposta di bollo e caratteristiche libretti risparmio postale
Poste Italiane comunicano che agli interessi si applicherà una ritenuta del 26,3%ai sensi della Legge 89/2014. L’imposta di bollo fissa, poi, sarà di 34,20 euro se coloro che aprono il libretto sono persone fisiche. Quelle giuridiche, invece, secondo la legge214/2011 pagheranno 100 euro. Inoltre le persone fisiche che avranno una giacenza media annua inferiore ai 5.000 euro non dovranno pagare tale imposta.
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