Libretti risparmio postale di Poste Italiane: caratteristiche, rendimento, infruttiferi e info calcolo interessi

Ecco le caratteristiche, il rendimento, quando diventano infruttiferi e le info sul calcolo interessi dei libretti risparmio postale di Poste Italiane.
7 anni fa
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I libretti di risparmio postale sono un prodotto garantito dallo Stato Italiano. Grazie ad essi si potrà versare e prelevare anche con la carta libretto senza alcuna spesa. Inoltre, qualora, si dovesse aprire un libretto in forma dematerializzata non si avrà più bisogno del titolo cartaceo per effettuare operazioni. Ecco allora le principali caratteristiche, quando diventano infruttiferi, il rendimento e le info sul calcolo degli interessi.

Libretti risparmio postale: interessi, rendimento, info infruttiferi

I libretti di risparmio postale ordinari nominativi potranno essere aperti sia in forma cartacea che dematerializzata.

I primi saranno caratterizzati da un documento fisico mentre gli altri da una registrazione contabile. Quelli giudiziari, invece, saranno emessi solo in forma cartacea. Poste Italiane comunicano che le somme depositate sui libretti matureranno a partire dal giorno in cui è stato effettuato l’accredito o il versamento fino al giorno in cui essi saranno prelevati. Gli interessi saranno calcolati mediante il criterio dell’anno civile e capitalizzati al 31 dicembre di ogni anno e registrati contabilmente.

Quando il credito presente sui libretti di risparmio postale è inferiore o pari a 250 euro, però, essi diventano infruttiferi dopo cinque anni dall’ultima operazione svolta. La registrazione contabile o l’annotazione degli interessi non interrompe il decorso di tale termine. Quando poi si effettua una nuova operazione, essi tornano ad essere fruttiferi. Un libretto la cui somma è superiore ai 100 euro, infine, qualora non abbia movimenti da dieci anni confluirà nel fondo dei “depositi dormienti”.

Imposta di bollo e caratteristiche libretti risparmio postale

Poste Italiane comunicano che agli interessi si applicherà  una ritenuta del 26,3%ai sensi della Legge 89/2014. L’imposta di bollo fissa, poi, sarà di 34,20 euro se coloro che aprono il libretto sono persone fisiche. Quelle giuridiche, invece, secondo la legge214/2011 pagheranno 100 euro. Inoltre le persone fisiche che avranno una giacenza media annua inferiore ai 5.000 euro non dovranno pagare tale imposta.

Qualora, invece, il libretto non presenti un saldo sufficiente a soddisfare gli oneri fiscali, esso si estinguerà.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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