Secondo il rapporto dell’Osservatorio Inps aggiornati sulle pensioni 2018, il 70% degli assegni di pensione in Italia sono sotto i mille euro. Percentuale che, peraltro, sale fino all’86,6% se si restringe l’analisi alle ex lavoratrici donne. Queste ultime infatti spesso hanno carriere lavorative meno costanti e quindi possono contare su un montante contributivo inferiore. Un quadro davvero sconfortante ma, evidentemente, non c’è mai fine al peggio. Si perché la spesa per le pensioni resta alta (circa 200 miliardi di euro l’anno distribuiti per 12,8 milioni di assegni pensioni pagate da gennaio 2018, in aumento dell’1,57% rispetto allo scorso anno) e il Fondo Monetario Internazionale ha proposto di attingere alla quattordicesima sulle pensioni per ridurre la spesa in questo settore.
Abolizione 14sima e taglio sugli assegni di reversibilità: ecco le proposte che spaventano i pensionati italiani
Tra le proposte anche quella di abbassare l’importo di tredicesima pensione e di rivedere verso il basso l’importo delle pensioni di reversibilità (sebbene siano proprio queste spesso ad essere inferiori ai mille euro). L’idea sostenuta dal FMI per le pensioni di reversibilità è quella di fissare un’età minima per il coniuge vedovo e al contempo di escludere la possibilità di trasferire l’assegno ad altri familiari.
Vivere dignitosamente con meno di mille euro oggi, a meno che non si possa contare su altre entrate, non è di certo facile. Ulteriori tagli su importo pensioni, 14sima e 13sima renderebbero questa sfida quotidiana ancora più difficile per chi ha smesso di lavorare e non stupisce di fronte a questi numeri, la percentuale di pensionati italiani all’estero.