Revoca mandato all’avvocato, quando non ci si sente tutelati, la revoca può essere fatta in qualsiasi momento e senza giustificazioni, ma bisognerà pagare la parcella per intero? L’avvocato può trattenere i documenti finchè non lo pago? Rispondiamo a queste domande esaminando un quesito di un nostro lettore.
Nel mese di aprile del 2017 affidavo il mandato di difesa per una causa di separazione giudiziaria. In fase di colloquio il mio avvocato mi spiega che facendo una consensuale il costo sarebbe stato di 1000 euro, mentre per una giudiziria di 2500.
Gli incontri totali con il mio avvocato sono stati 4 o 5. Nel mese di gennaio ho presentato istanza di separazione pagando 93 euro di spese iniziali. Io ho dato come acconto la somma di 750 euro senza fattura.
Purtroppo nella prima udienza di comparizione della parti non mi sono sentita tutelata al meglio dal mio avvocato e il giorno stesso ho tolto il mandato.
Il giorno dopo mi manda una mail con la quale prendeva atto della decisione e mi chiedeva la somma di 2900 euro come saldo da pagare entro 7 giorni.
Vorrei capire se è possibile questa cosa e se possono trattenere il mio fascicolo con delle prove non ripetibili o sono costretti a restituirmeli anche senza il pagamento della somma richiesta che io non intendo pagare. Grazie.
Revoca mandato
Quando si conferisce un mandato ad un avvocato, bisogna stare molto attenti e capire bene qual è il suo compenso professionale e l’attività che andrà a svolgere.
L’accordo sul compenso dev’essere messo per iscritto. Se ciò non è stato fatto, allora vengono applicati i parametri Forensi (compensi stabiliti per legge).
La legge prevede che se non sono stati stabiliti accordi diversi tra le parti, bisogna applicare i parametri Forensi di cui al Decreto Ministeriale 55/2014 “quando allatto dell’incarico o successivamente il compenso non sia stato determinato in forma scritta, in ogni caso di mancata determinazione consensuale degli stessi”.
Ai sensi dell’art. 11 comma 2 del Codice deontologico “il rapporto con il cliente e con la parte assistita è fondato sulla fiducia“. Quando questa viene meno, è possibile revocare il mandato, anche senza motivazione.
Cosa bisogna pagare?
Il professionista prima della revoca, comunque ha svolto attività e il cliente deve corrispondere all’avvocato l’onorario per la prestazione eseguita, inoltre l’avvocato ha l’obbligo di restituire al momento della revoca, tutti gli atti e i documenti al clienti.
In caso di revoca del mandato, a quest’ultimo spetta il compenso per l’attività effettivamente svolta. Inoltre gli spetta anche il rimborso spese. L’articolo 25 del DM 55/2014 precisa che “ per l’attività prestata dall’avvocato negli incarichi iniziata ma non compiuti, si liquidano i compensi maturati per l’opera svolta fino alla cessazione, per qualsiasi causa del rapporto professionale.”
La documentazione va consegnata alla recova del mandato
L’avvocato non può in alcun modo subordinare la restituzione del fascicolo documentale al pagamento degli onorari, i documenti vanno restituiti al momento della recova, ai sensi dell’art. 33 del Codice deontologico.
La violazione del dovere di cui al comma 1 comporta l’applicazione della sanzione disciplinare dell’avvertimento, la violazione del divieto di cui al comma 2 comporta l’applicazione della censura.
Inoltre l’avvocato è tenuto a comunicare lo stato della pratica e tutte le informazioni ad esse connessa, al successore che prenderà in carico la pratica.
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