Se il datore di lavoro non ha pagato i contributi, la Naspi viene concessa?

Indennità di disoccupazione Naspi, viene concessa se il datore di lavoro non ha pagato i contributi? La Redazione risponde.
7 anni fa
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Analizzeremo il principio dell’automaticità delle prestazioni Inps in riferimento alla Naspi, rispondendo ad un quesito di una nostra lettrice:

Buongiorno, una lavoratrice licenziata il 28.02.2018 presenta domanda Naspi. Il suo datore negli 4 anni ha versato quasi zero contributi per l’unica sua dipendente. Gli Uniemens sono stati sempre trasmessi dal consulente del lavoro dell’azienda. La lavoratrice in questione si vedrà pagata l’indennità Naspi? Io credo di si, ai sensi dell’art. 2116 c.c. In attesa di suo autorevole parere, grazie e distinti saluti.

Naspi e principio di “automaticità delle prestazioni Inps”

Per il lavoratore dipendente vale il c.

d. “principio dell’automaticità delle prestazioni inps”, di cui agli art. 2116 c.c. e 27 del regio decreto-legge 14 aprile 1939, n. 636 così come modificato dall’art. 40 della Legge 153/69.

Questo significa che nel limite della prescrizione, il lavoratore ha diritto al pagamento delle prestazioni previdenziali dovute anche se il datore di lavoro non ha corrisposto i contributi all’INPS.

Con l’applicazione di tale principio, si garantisce il diritto alle prestazioni previdenziali anche quando il datore di lavoro ha omesso il versamento dei contributi, la norma decade se i contributi dovuti siano prescritti. In questo caso, il codice civile stabilisce che comunque l’imprenditore è responsabile del danno procurato al lavoratore.

È consigliabile conservare tutti i documenti che attestino la sussistenza del rapporto lavorativo. Questo principio vale anche per il requisito di contribuzione definito per le prestazioni di vecchiaia, invalidità e superstiti, si può intendere verificato anche nel momento in cui i contributi non siano effettivamente versati, ma risultino dovuti entro i limiti, però, della prescrizione decennale.

In conclusione, anche se il datore non ha pagato i contributi, la dipendente licenziata ha diritto alla Naspi. L’Inps prima di erogare l’indennità, se non sussitono altre problematiche, può chiedere la documentazione comprovante la sussistenza dell’attività lavorativa.

Leggi anche: Disoccupazione Naspi respinta, è possibile fare ricorso?

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