Gentile Redazione,
sono nato il 14 02 1956 e sono un lavoratore precoce avendo versato due anni di contributi prima del diciannovesimo anno con totale 2150 contributi settimanali al 31 ottobre 2017. Ho esaurito il periodo Naspi con i tre mesi di inoccupazione il 31 gennaio 2018. Il mio era un contratto a termine ma prima che scadesse ho subito un licenziamento per riduzione personale. Avendo fatto domanda a gennaio 2018 ho diritto all’uscita anticipata con 41 anni maturati? E quando è la decorrenza? Grazie.
La quota 41 per i lavoratori precoci ha fatto molto discutere per quel che riguarda i disoccupati per scadenza di contratto a termine.
Ma cosa accade se il lavoratore con contratto a termine viene licenziato prima della scadenza del contratto? In questo caso si trova nella possibilità di poter fruire della quota 41 se è in possesso degli altri requisiti richiesti (almeno 12 anni di contributi derivanti da lavoro effettivo versati prima del compimento dei 19 anni e almeno 41 anni di contributi versati) poiché la normativa non specifica che il beneficio è limitato ai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato. Per poter accedere alla quota 41 come lavoratore disoccupato, infatti, la perdita del lavoro deve essere stata involontaria e la scadenza di un contratto a termine non è una perdita involontaria poiché il lavoratore è pienamente consapevole che alla scadenza del contratto quest’ultimo potrebbe non essere rinnovato.
Discorso diverso, sempre secondo la normativa, per i lavoratori con contratto a termine che perdono il lavoro a causa di licenziamento o dimissioni per giusta causa, perché in questo caso rientrano nel beneficio.
Conclusioni
Nel suo caso, quindi, essendo stato licenziato e avendo fruito della Naspi spettante rientra nella quota 41, a decorrere dal momento che matura 41 anni di contributi.
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