Turni di lavoro scomodi: può essere mobbing?

Turni di lavoro scomodi e stancanti. Quando non è un caso. Il fenomeno dello straining: come riconoscerlo e come difendersi.
6 anni fa
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Essere costretti a lavorare su turni stancanti e scomodi può essere considerato mobbing? Ci ha scritto un lettore, infermerie, lamentandosi di non vedersi più riconoscere i turni promessi ad inizio contratto verbalmente tanto da poter essere costretto a dare le dimissioni per non trascurare il padre malato. Se il lavoratore riesce a dimostrare che la turnazione non è dettata da esigenze aziendali ma dalla malizia del datore e dalla evidente volontà di creare un problema e rendere la vita lavorativa difficile, si configura mobbing?

Turni di lavoro estenuanti: se non è mobbing non restano comunque impuniti

In merito a questa possibilità dobbiamo dare al nostro lettore, e a quanti si trovano nella sua situazione lavorativa, una notizia cattiva ed una buona.

La prima è che l’intento vessatorio del mobbing, alla base della denuncia, è difficile da dimostrare in queste circostanze. La seconda è che non significa che tale atteggiamento debba perpetrarsi restando impunito. La giurisprudenza ha riconosciuto un ibrido chiamato straining. Letteralmente si potrebbe tradurre come “forzatura” o “sforzo” per rendere l’idea della condotta che configura. Di fatto è un mobbing più lieve e più facile da dimostrare: non serve infatti la continuità delle azioni vessatorie ed è sufficiente anche un episodio unico e isolato. Attenzione: non basta qualsiasi forma di stress o affaticamento da lavoro (quello fisico ad esempio o quello connaturale ad una scadenza o ad una responsabilità) per parlare di straining. L’obiettivo è sempre quello di spingere il dipendente a dimettersi. Deve trattarsi di uno stress superiore rispetto a quello connaturato alla natura stessa del lavoro e alle normali attività interne. Se viene riconosciuto dai giudici che il lavoratore subisce straining, scatta il risarcimento del danno all’integrità psico-fisica del lavoratore.

Nel caso che ci ha raccontato il nostro lettore è più probabile che i giudici riconoscano la fattispecie di straining piuttosto che quella di mobbing.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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