Un bonus Inps per i medici e i dipendenti che riescono a far passare la revoca delle invalidità più volte possibile. L’obiettivo fissato dal Piano della performance 2018-2020 firmato da Boeri sta circolando nel web e suscitando pioggia di polemiche.
Nello specifico riportiamo quanto scritto alla pagina 61 dell’allegato tecnico al paragrafo intitolato Obiettivi produttivi ed economico finanziari dei professionisti e medici:
“In particolare, sono compresi i seguenti obiettivi per il cui raggiungimento professionisti legali e medici svolgono un ruolo decisivo: (…) per i medici:
– Vmc (visite mediche di controllo): Annullamento prestazioni dirette malattia;
– Revoche prestazioni invalidità civile;
– Azioni surrogatorie”
In risposta l’Anmi (Associazione nazionale medici Inps) nel suo comunicato numero 12 del 18 settembre 2018 “contesta questi obiettivi in quanto ritiene che alcuni siano incompatibili con le norme deontologiche (revoca di prestazioni di invalidità civile)”.
Intanto dall’Anmi, pur ribadendo l’importanza della collaborazione per stanare i falsi invalidi, fanno sapere che non si esclude il ricorso alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici per evitare quelli che sono gli evidenti rischi di un simile incentivo: di fronte ad un tornaconto economico personale importante come può il paziente essere certo dell’obiettività del medico che decide della revoca dell’invalidità civile? Alla luce di questa premessa i configura anche istigazione verso i medici a commettere un illecito, che si inquadra nel reato di falso ideologico.
I numeri forse ci aiutano a concretizzare meglio questo rischio: delle commissioni d’invalidità fanno parte i cd “medici di categoria” tenuti sulla carta a tutelare gli interessi dei cittadini. Ebbene parliamo di professionisti pagati 50 euro lordi a commissione (ogni commissione mediamente dura 4-5 ore), a cui bisogna sottrarre la ritenuta d’acconto e il versamento per la cassa Enpam (arrivando a circa 7 euro/ora).