Si parla di povertà e ingiustizie sociali ma i miliardari in tutto il mondo sono tantissimi e sempre più ricchi. Spesso a discapito dei comuni mortali. A far notare questa enorme discrepanza è stato il rapporto di UBS e PwC sui miliardari mondiali sempre più paperoni.
Miliardari in aumento e sempre più ricchi
In base al rapporto di UBS e PwC, sono 2.158 i miliardari nel mondo che soltanto nel 2017 hanno aumentato ancora, e in maniera ingente, i guadagni del 19% a 8,9 trilioni di dollari pari 7,8 trilioni di euro. Cifre folli e in mano a pochi. Ad aumentare di più la ricchezza sono stati i miliardari cinesi, 39% pari a 1,12 trilioni di dollari: oggi sono 373 i cinesi paperoni mentre nel 2006 erano soltanto 16. La crescita della Cina parla da sola. Rispetto a 12 anni i miliardari cinesi sono cresciuti a dismisura e solo lo scorso anno 89 uomini d’affari cinesi sono diventati miliardari. Il raffronto è impari guardando ai ricconi europei o americani o a quelli del medio oriente, dove si concentra la maggior parte delle ricchezze. Nonostante tutto, è l’America a vantare il numero più alto, o meglio, la ricchezza più imponente: 3,1 trilioni di dollari negli Usa ma meno rispetto al passato. In pratica i miliardari americani sono calati rispetto al 2013 quando erano 87, mentre nel 2017 sono risultati essere 53. Anche l’Europa ha visto un accrescimento solo del 4% mentre la ricchezza è aumentata del 19%.
Perché i ricchi sono sempre più ricchi?
Tutto ciò riporta in auge il tema delle diseguaglianze. Basti pensare che l’82% della ricchezza netta è andata all’1% più ricco della popolazione mentre 3,7 miliardi di persone vivono in povertà. Ne parlava un rapporto recente di Oxfam “Ricompensare il lavoro, non la ricchezza” secondo cui la maggior parte della popolazione globale è vittima di diseguaglianze e ingiustizie mentre solo una ristretta elite riesce ad arricchirsi. Molti paperoni mondiali poi non devono la loro posizione privilegiata al reddito da lavoro quanto a rendite monopolistiche o eredità. Il rapporto mette ugualmente in evidenza come l’incremento dei profitti di uomini d’affari top è strettamente legato all’impoverimento dei lavoratori e dei redditi bassi. Tutto ciò è dovuto alla riduzione del costo del lavoro e i diritti dei lavoratori calpestati ma anche alla massimizzazione dei profitti ad ogni costo e i processi di esternalizzazione che avvantaggiano i top manager con ingenti incentivi a discapito dei lavoratori. La colpa è sicuramente anche dell’attuale sistema economico che permette lavori sotto pagati, abusi, rischi, diseguaglianze e senza nessun tipo di protezione.
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