La visita fiscale si paga? Ecco quando e la tabella costi

La visita fiscale è gratuita o si paga? E nel seconda caso: chi deve pagare e quanto? Ecco una cosa che non tutti sanno.
6 anni fa
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Visita fiscale codice E

La visita fiscale è gratuita o a pagamento? E nel secondo caso chi paga e quanto costa? Sull’argomento, purtroppo, per via dell’allarmismo di chi è a casa in malattia, non manca la disinformazione.

Se è l’Inps a mandare il controllo al lavoratore in malattia, le visite fiscali si intendono sempre gratuite. Anzi sarebbe un abuso molto grave in questo caso quello del medico Inps che chiede soldi alla persona visitata.
A volte però può essere interesse del datore di lavoro sollecitare la visita fiscale.

In questi casi il servizio si paga. In altre parole il datore di lavoro dovrà rimborsare all’Inps l’onorario del medico. Le tariffe del medico fiscale variano in base al giorno in cui viene effettuata la visita di controllo a domicilio e al fatto che il lavoratore in malattia risulti reperibile o meno. Del resto se fossero gratuite sarebbe facile pensare che i datori richiederebbero molto più spesso questo servizio, il che rallenterebbe il funzionamento dell’Inps e richiederebbe un dispiego eccessivo di costi e risorse. Visto che si pagano invece, il datore tenderà a richiedere la visita fiscale solo se sussiste il fondato sospetto di assenteismo e finta malattia.

Quanto costa la visita del medico fiscale?

Ecco le quattro ipotesi possibili:
28,29 euro per visita fiscale in giorno feriale non effettuata per mancata reperibilità;
39,61 euro per visita fiscale in giorno feriale non effettuata per mancata reperibilità;
41,67 per visita fiscale in un giorno feriale;
52,82 per visita fiscale in un giorno festivo.

Si legge inoltre nelle ultime linee guida Inps-sindacati che i medici che porteranno a termine più visite fiscali, ma che soprattutto scoveranno più assenteisti, oltre al rimborso riceveranno bonus premiali. Ricordiamo anche che la visita fiscale richiesta dal datore di lavoro può avere luogo anche prima dell’invio di certificato medico e fin dal primo giorno di malattia.

Se ad esempio il lavoratore avverte in ufficio prima dell’inizio del suo turno e invia il certificato in tarda mattinata, ciò non significa che sarà esente alla fascia di reperibilità mattutina.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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