In seguito alle novità introdotte con l’obbligo di fatturazione elettronica 2019, alcuni utenti ci hanno scritto per avere informazioni su come aprire la PEC (modalità e costi) e sulle regole e gli adempimenti da conoscere per evitare multe e sanzioni.
Come aprire la PEC
La PEC è una casella di Posta Elettronica Certificata che attribuisce valore legale alle comunicazioni.
Secondo quanto disposto dal Decreto Legge 179/2012 nella Legge 221/2012, la PEC è obbligatoria per:
• i professionisti iscritti all’albo;
• tutte le Società;
• le nuove Partite IVA e le Ditte Individuali, inclusi gli artigiani, che devono dichiarare il proprio indirizzo PEC al momento dell’iscrizione al Registro Imprese;
• le Pubbliche Amministrazioni.
Ad erogare il servizio PEC, possono essere in via esclusiva gestori accreditati presso l’AGID, l’organo pubblico che vigila sui servizi digitali e a cui viene affidata la qualifica dei provider.
Per prima cosa, quindi, chi vuole aprire la PEC dovrà scegliere il provider con il quale sottoscrivere l’abbonamento (mensile o annuale) che meglio si adatta alle proprie esigenze. I costi della PEC possono variare in base alle richieste: spazio di archiviazione email e servizi complementari (ad esempio notifiche via SMS o accesso alla pec da dispositivi mobile). Per la richiesta di apertura pec di solito basta compilare il relativo modulo del provider inserendo i propri dati.
A chi ci chiede se esiste la possibilità di aprire la PEC gratis quindi rispondiamo di guardare ai pacchetti base che di fatto costano pochi euro l’anno: alcuni provider propongono 1 GB di spazio di memoria a partire da un costo di attivazione di 5,00 euro + Iva l’anno circa.
Chi è obbligato ad aprire la PEC?
Si è tornati a parlare di obbligo di PEC nelle ultime settimane per via della fatturazione elettronica estesa anche ai rapporti tra privati.
Di recente l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che i non possessori di partita IVA che richiedono l’emissione della fattura elettronica all’esercente o al professionista per un bene o servizio, non dovranno fornire un indirizzo di posta certificata PEC.
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A ben vedere peraltro non poteva essere disposto in maniera diversa visto che, almeno al momento, non è disponibile un’area di consultazione delle fatture emesse verso privati sul portale dell’Agenzia delle Entrate.