I buoni fruttiferi postali di Poste Italiane sono uno dei prodotti di investimento più amati dagli Italiani. Questo perché essi sono sicuri in quanto garantiti dallo Stato Italiano ed emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre, in qualsiasi momento, è possibile richiedere il rimborso del capitale investito. Ma quando conviene la loro sostituzione e per chi?
Buoni fruttiferi postali: cartacei e dematerializzati, differenza
Esistono due tipi di buoni fruttiferi postali: quelli cartacei e i dematerializzati. I primi consistono in un titolo cartaceo la cui presentazione è d’obbligo qualora si richieda il rimborso sia alla scadenza che anticipato.
Quelli dematerializzati, invece, constano solo di una scrittura contabile sul conto di regolamento (conto corrente BancoPosta o Libretto di risparmio Postale). Essi dovranno avere necessariamente la stessa intestazione del conto di regolamento. Nel caso in cui si chieda il rimborso, poi, l’accredito avverrà direttamente sul conto di regolamento. Così come quelli cartacei, tali bfp saranno emessi in tagli da 50 euro e multipli.
Quando conviene la sostituzione dei bfp e per chi?
La sostituzione dei bfp postali cartacei con quelli dematerializzati è permessa secondo le modalità indicate dall’Ufficio Postale nel quale si sono sottoscritti i buoni. Il titolo da dematerializzare, però, dovrà avere la medesima intestazione del libretto postale o conto corrente BancoPosta che dovranno fungere da conto di regolamento. Secondo l’articolo 8 Bis al Decreto Ministeriale del 19 dicembre 2000 i risparmiatori possono chiedere la dematerializzazione dei bfp rappresentati da un documento cartaceo mediante la ridenominazione in euro laddove necessario e la trasformazione in iscrizioni contabili registrate in conto di deposito titoli.
Le Poste ricordano infine che la variazione del conto di regolamento sarà possibile purché i due conti di regolamento abbiano la stessa intestazione.
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