Permessi legge 104 e congedo straordinario retribuito: facciamo chiarezza

Per i permessi legge 104 non va rispettato un ordine di priorità che, invece, è obbligatorio per il congedo straordinario retribuito.
6 anni fa
2 minuti di lettura
Congedo straordinario legge 104

Salve signora Patrizia, vorrei chiederle se posso usufruire della legge 104 riconosciuta a mia nonna la mamma di mio padre.

Nello specifico vorrei sapere se posso usufruire sia dei 3 gg mensili che del congedo straordinario. Le premetto che mia nonna vive con me e che mio padre è in vita ma pensionato e gli altri figli di mia nonna vivono fuori.
La ringrazio e attendo sua gradita risposta. 

Permessi legge 104: esiste un ordine di priorità?

Per quel che riguarda i 3 giorni di permesso mensile riconosciuti per la legge 104 non esiste un’ordine di priorità per la fruizione.

Qualsiasi familiare può fruirne senza dover presentare la rinuncia da parte degli altri che ne avrebbero diritto e non serve la convivenza con il familiare disabile per la fruizione. Quindi la risposta per quel che riguarda i 3 giorni di permesso 10 è affermativa, ne può fruire per sua nonna anche se i suoi figli sono ancora in vita e non disabili a loro volta.

Congedo straordinario legge 151: esisite un ordine di priorità

Discorso diverso, invece, per quel che riguarda la fruizione del congedo straordinario retribuito legato alla legge 104 ma regolato dalla legge 151. In questo caso, infatti, esiste un preciso ordine di priorità familiare che degrada solo in mancanza del familiare avente diritto o nel caso che l’avente diritto sia a sua volta affetto da patologia invalidante.

L’ordine di priorità da rispettare è il seguente:

  1. il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente della persona disabile in situazione di gravità;
  2. il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente o della parte dell’unione civile convivente;
  3. uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
    Si precisa, al riguardo, che la possibilità di concedere il beneficio ai figli conviventi si verifica nel caso in cui tutti i soggetti menzionati (coniuge convivente, parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori) si trovino in una delle descritte situazioni (mancanza, decesso, patologie invalidanti);
  4. uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente,la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori ed i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  5. un parente/affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente,la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

In conclusione

Suppongo che non avendo sua nonna i genitori gli aventi diritto siano i figli ed essendo suo padre e i suoi fratelli ancora in vita (anche se pensionato suo padre non è affetto da patologia invalidante quindi il suo diritto non degrada in suo favore, ma anche se così fosse ha dei fratelli in vita) lei non può fruire del congedo straordinario retribuito per l’assistenza di sua nonna anche se con lei convivente.

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