Buongiorno Patrizia.
Vorrei chiedere un quesito circa la pensione sociale di mia madre:
premetto che mia madre – di 83 anni – da oltre 20 anni percepisce (prima la pensione di invalidità) l’assegno sociale, con le rivalutazioni previste, per un importo complessivo di euro 649 mensili.
La stessa, essendo invalida (art.3 c. 3 L. 104/92) non può più vivere da sola e quindi vorrei portarla a vivere con me.
Il primo quesito è il seguente: poiché entra a far parte del mio nucleo familiare, rischia la decurtazione o sospensione dell’assegno?
Il secondo e più importante, se con la vendita del suo appartamento e quindi con la riscossione dei proventi dello stesso, perderebbe il diritto al sostentamento, venendo meno la stato di bisogno e di indigenza?
Ultima ipotesi, se dovessi vendere il suo appartamento e, in tempi celeri, comprarne altro vicino al mio (sempre come abitazione principale di mia madre) comunque verrebbe meno il diritto alla pensione sociale?
Sono tutte ipotesi che sto valutando, al fine di trovare una soluzione positiva per mia madre, non sottovalutando l’eventuale rischio di perdere una entrata che, seppur non alta, è tuttavia necessaria anche per le considerevoli spese mediche alle quali deve purtroppo ricorrere (non per tutte si può ricorrere al servizio sanitario nazionale, visto i tempi di attesa).
Mi affido alla Sua esperienza in materia, consapevole del fatto che è una situazione piuttosto atipica, visto che, anche parlandone con altre persone, non ho avuto riscontri simili alla mia.
Grazie e cordiali saluti.
Assegno sociale e diritto in base al reddito
Il diritto all’assegno sociale è basato sul reddito del beneficiario e tale diritto si differenzia sul fatto che il beneficiario della prestazione sia coniugato o meno.
La normativa che regola la fruizione dell’assegno sociale, quando parla di redditi familiari del beneficiario, infatti, parla di cumulo di redditi del beneficiario e dell’eventuale coniuge ma non parla mai di eventuali figli conviventi.
Questo a riprova che l’erogazione dell’assegno sociale si basa esclusivamente sui redditi personali del beneficiario.
Se, quindi, sua madre dovesse venire a vivere con lei questo, a livello di redditi, non inficerebbe affatto sull’eventuale decurtazione o sospensione dell’assegno. Su questo può star tranquilla.
Redditi da considerare per assegno sociale
Per quanto riguarda, però, la vendita dell’appartamento di sua madre, che al momento come proprietà non inficia sulla corresponsione dell’assegno, con il ricavo della vendita risulterebbe un reddito esente da imposta che viene considerato ai fini della concessione dell’assegno. Se anche in tempi brevi lei comperasse un altro immobile sarebbe comunque un ricavato che sua madre avrebbe.
Consiglio
A mio avviso può portare sua madre a vivere da lei senza cambiarle la residenza (in questo modo non perde tutte le agevolazioni prima casa su IMU, TASI e pagamento delle bollette sull’abitazione principale) e non vendere l’appartamento di sua madre per non andare a inficiare sul reddito per la corresponsione dell’assegno. Avrebbe, in tal modo, la comodità di avere sua madre con lei e averne cura senza appesantirsi di ulteriori spese derivanti dalla perdita della sua residenza nell’abitazione principale e non perderebbe l’assegno sociale per la vendita dell’appartamento. Il problema è che qualsiasi casa intestata a sua madre non può neanche essere affittata poiché andrebbe ad aumentare il suo reddito. Quindi, per forza di cose, la casa di sua madre, se venisse a vivere con lei, dovrebbe rimanere vuota.