Perché la tassa nascosta sulla card del reddito di cittadinanza è un flop

Tante storie sulle commissioni per l'uso della card del reddito di cittadinanza e per i prelievi. Ma è una polemica sterile e inutile: ecco perchè
6 anni fa
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Si sono alzati rumors nelle ultime ore intorno alla card del reddito di cittadinanza e, più nello specifico, sulle commissioni che Poste applica su bonifici e prelievi fatti dai beneficiari del sussidio. Eppure un paio di riflessioni  ci aiutano a smontare la polemica.

Quali commissioni si applicano sull’uso della card del reddito di cittadinanza

Alcuni siti hanno parlato di “tassa nascosta”. Tuttavia i costi applicati erano ben noti a chi avesse voluto informarsi. Noi lo avevamo fatto e li avevamo riportati qui.

E’ innegabilmente vero che, per chi ha preso un importo basso a titolo di reddito di cittadinanza, perdere anche qualche euro al mese potrebbe essere fastidioso e disagevole.

Riepilogando costi e commissioni della card RdC: ogni prelievo da sportelli Postamat costa un euro, mentre per tutti gli altri sportelli Bancomat il costo sale a un euro e 75 centesimi. Il consiglio, quindi, è di prelevare l’importo massimo mensile (100 euro, rapportate poi alla composizione del nucleo familiare) in una soluzione unica e, preferibilmente, alle Poste.

Per ogni bonifico (ad esempio per pagare la rata del mutuo o l’affitto) si paga un euro di commissione (si scende a 50 centesimi se il destinatario ha un conto Poste e, quindi, si può fare postagiro).

A ben vedere quindi, le commissioni applicate sono le stesse che Poste fa pagare ai clienti titolari di una carta prepagata ricaricabile PostePay. La cosa non stupisce visto che la card del reddito di cittadinanza è comunque una PostePay fornita da Poste Italiane (seppure dietro richiesta dell’Inps) a tutti coloro che sono considerati idonei al diritto al sussidio secondo i requisiti previsti.

Anche con la carta Rei c’erano commissioni: lo sapevi? Nessuno si è mai indignato

Come sopra accennato, quello che potrebbe lasciare perplessi è che la platea di beneficiari del reddito di cittadinanza include le persone più bisognose e nelle fasce di reddito più basse.

Ma in ogni caso si doveva ipotizzare un accordo Inps-Poste con la proposta del primo di coprire a forfait le spese dei titolari di questa card. Non sarebbe stato possibile, altrimenti, esonerare da tali commissioni. A conferma di ciò basta pensare che commissioni simili venivano applicate anche all’uso della tessera fornita dal vecchio governo a coloro che percepivano il reddito di inclusione (Rei).

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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