Signora Patrizia buongiorno,
ho letto degli articoli sulla sua rubrica e volevo porLe delle domande per avere dei chiarimenti a quanto in oggetto.
Ho 61 anni (data di nascita 15 Marzo 1958) e lavoro dal Marzo 1978 e tranne 3 mesi mancanti nel 1979 (Febbraio, Marzo e Aprile) ho tutti i contributi fino ad oggi (fonte INPS) ; la mia azienda sta attuando un piano di ristrutturazione che mi vede coinvolto e ci sta offrendo degli incentivi e/o la NASPI affinché uno possa o voglia abbandonare volontariamente entro fine anno l’azienda ed io ci sto seriamente pensando.
Visto che io raggiungerei QUOTA 100 a Marzo 2020 e/o pensione anticipata ad Agosto del 2021, se Lei fosse nelle mie condizioni come si comporterebbe???
- Devo per forza accettare QUOTA 100 perché è la prima scadenza che mi dà diritto ad accedere ad un forma pensionistica o posso ignorarla e fare richiesta di NASPI in modo da farmi accompagnare fino ad Agosto 2021 (Fornero/Dini) ?
- Se dovessi usufruire della NASPI non considerando QUOTA 100, cosa devo fare affinché i contributi della NASPI non mi abbassino il calcolo retributivo ai fini dell’INPS ???
- Se invece decidessi di lasciare l’azienda a Dicembre 2019 utilizzando QUOTA 100, devo “coprire” con contributi volontari i 3 mesi che mi mancano ad arrivare a Marzo 2020 o posso evitare ??? Per i 3 mesi mancanti del 1979 devo fare qualcosa oppure sia questi 3 mesi che quelli che mi mancano ad arrivare a Marzo 2020, pur utilizzando contributi volontari, inciderebbero ben poco sul calcolo ai fini pensionistici ??
In attesa di una sua gentile risposta, cordialmente La saluto e Le auguro buona giornata.
Premettendo che in ogni caso quale sia la scelta più conveniente può giudicarlo soltanto lei, le posso fare una panoramica delle opportunità che ha a disposizione rispondendo alle sue domande.
Pensione o Naspi
Per rispondere alle sue domande:
- Non è costretto ad accedere al pensionamento con la quota 100 solo perché temporalmente arriva prima rispetto alla pensione anticipata.La pensione quota 100 non è obbligatoria, così come non è obbligatoria nessuna forma di accesso al pensionamento (con l’esclusione della pensione di vecchiaia a 67 anni). Può, quindi, ignorare tranquillamente il traguardo della quota 100 per accedere, al raggiungimento dei requisiti, alla pensione anticipata con 42 anni e 1o mesi di contributi.
- I contributi figurativi derivanti dalla Naspi ricadono nel sistema contributivo (per tutti i lavoratori, infatti, ad oggi non c’è più il calcolo retributivo della pensione. Dal 1° gennaio 2012, a tutti i lavoratori, viene applicato il sistema di calcolo contributivo sulla quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive maturate a decorrere dal 1° gennaio 2012. Ricadendo, quindi, la disoccupazione solo nel calcolo contributivo non altererà in alcun modo la quota retributiva della sua pensione.
- Se decidesse di accedere alla quota 100, maturando i requisiti anagrafici a marzo 2020, avrebbe decorrenza della pensione 3 mesi dopo se è un dipendente privato (dal 1 luglio 2020) o 6 mesi dopo se è un dipendente pubblico (1 ottobre 2020). In ogni caso, essendo ampiamente in possesso dei 38 anni di contributi richiesti per l’accesso non è obbligato nè a versare i contributi volontari da dicembre a luglio/ottobre 202, nè a coprire i 3 mesi di contributi mancanti del 1979. Si tratterebbe di una copertura di 9 o 12 mesi e su un montante contributivo come il suo l’incidenza dei maggiori contributi volontari sulla pensione sarebbe davvero irrisoria.