Buongiorno, ho lavorato da giugno 1980 a metà novembre 2013. Ho percepito i contributi figurativi in oggetto.
Non ho riscattato il periodo di studi precedente (18 mesi) poiché dal conteggio effettuato da INPS qualche anno fa l’importo superava i 40.000 euro.
Oggi, quindi, ho 33 anni e 5 mesi di contributi effettivi (insufficienti per opzione donna ) e 60 anni.
Le chiedo, avendo ricevuto risposte contrastanti, se i contributi figurativi “disoccupazione” (che peraltro non appaiono sulla schermata dei miei contributi in my inps) sono rilevanti per raggiungere il minimo dei 35 anni previsto per avvalersi di opzione donna e ridurre così il periodo e i costi di riscatto laurea (da 18 a 7 mesi).
Inoltre, vorrei anche sapere quando dovrei percepire la pensione (se non posso ricorrere prima a opzione donna se ovviamente riconfermata).
La ringrazio fin d’ora.
Pensione opzione donna e contributi
Per accedere all’opzione donna sono necessari 35 anni di contributi che siano conteggiati senza considerare i contributi figurativi derivanti da malattia e da disoccupazione indennizzata (la Naspi è una disoccupazione indennizzata).
I contributi della Naspi, quindi, non possono rientrare nel conteggio dei 35 anni di contributi anche se in sede di calcolo dell’importo dell’assegno pensionistico saranno considerati.
Tali contributi figurativi, quindi, pur non essendo utili al raggiungimento del diritto alla pensione con opzione donna, saranno utili alla misura della pensione stessa rientrando nel calcolo dell’assegno.
Pensione opzione donna proroga
Nel suo caso, quindi, se anche vi fosse una proroga per il 2020 del regime sperimentale che permettesse di accedere alla pensione con opzione donna con gli stessi requisiti di oggi, molto probabilmente, sarebbero richiesti i 58 anni di età e i 35 anni di contributi ma entrambi i requisiti dovrebbero essere raggiunti, presumibilmente, entro il 31 dicembre 2019. Potrebbe rientrare nell’opzione donna soltanto se mettessero come data limite per il raggiungimento dei requisiti quella del 31 dicembre 2020. Ma non sapendo, al momento, neanche se la misura sarà prorogata oltre il 2019, sembra prematuro parlarne.
Alternativa ad opzione donna?
L’alternativa di pensionamento per lei è rappresentata unicamente dalla pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni poiché nei prossimi 7 anni non riuscirebbe a raggiungere nessuna della pensioni anticipate in vigore (tenendo conto che se rifinanziata la quota 100 resterebbe, in ogni caso, in vigore solo fino al 31 dicembre 2021.