Legge 104 in Italia, benefici e abusi

Legge 104: molti sono i diritti per i titolari, ma quanti tra di loro non ne abusano?
5 anni fa
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permessi 104
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Ricevo moltissime mail da parte di persone che mi chiedono spiegazioni per come fruire al meglio dei diritti spettanti per legge 104 propria o di familiare con handicap. Mi sono resa conto, nel corso degli anni, che molte sono le persone in buona fede e che si attengono alla legge stessa ma sono tantissime anche le persone che ne abusano. Mi sento chiedere se fruendo del congedo straordinario retribuito di 2 anni, concesso a chi si prende cura di un familiare disabile percependo un’indennità pari all’ultima retribuzione, è possibile partire per un viaggio, se la cura del disabile è limitata all’orario lavorativo e se i sabato e domenica sono liberi.

Persone che parlano dei 3 giorni di permesso 104 come se fossero un giorno di vacanza spettante di diritto e non un permesso concesso per l’assistenza di un disabile.

La mentalità di molti italiani, mi rendo conto, è quella di approfittare di ogni occasione che viene concessa per assentarsi dal lavoro, senza fermarsi a riflettere sul fatto che abusando di un diritto se ne priva qualcuno che, magari ne ha più bisogno.

Mi dispiace dirlo ma questo modo di fare non danneggia solo il datore di lavoro che si sta ingannando, danneggia, invece, tutti i contribuenti che provvedono ad alimentare le casse che permettono il pagamento di tali diritti.

Proprio per questo motivo ho deciso di pubblicare questa mail di una lettrice che denuncia il proliferare di legge 104 nel pubblico impiego (in particolare nella scuola) e che di per sè non pone domande su determinati problemi, ci presenta solo uno sfogo su come vanno le cose in Italia.

Salve, sono una pensionata della scuola (DSGA in un istituto superiore) per ragioni di lavoro ho potuto toccare con mano uso ed abuso dei benefici spettanti in quanto familiari di detentori di 104. Quando ero in servizio dicevo sempre: lo spirito della Legge è ottimo e sacrosanto, l’uso che se ne fa, no. I fatti, credo, mi diano ragione. Mia figlia insegnante di scuola primaria ha richiesto “L’Assegnazione provvisoria interprovinciale” e malgrado abbia documentato l’esistenza di 3 bimbi sotto i sei anni di età e richiesto l’avvicinamento al coniuge, (punteggio 12+6) è preceduta in graduatoria da circa 150 colleghi con punteggio ampiamente inferiore ma con precedenza per assistenza a familiari con 104. Come dovrà fare per conciliare lavoro e 3 bimbi piccoli, da sola a circa 1500 chilometri da tutti i familiari, PURTROPPO i nonni sono soltanto anziani, senza 104. Scusate lo sfogo, saluti.

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