Si continua a parlare del risparmiometro, lo strumento a disposizione del Fisco che dovrà considerare le incongruenze tra il reddito dichiarato e le evidenze bancarie. La sperimentazione di questo algoritmo è in mano all’Agenzia delle Entrate da molto tempo e il debutto vero e proprio è vicino.
Chi rischia controlli nel 2020
Secondo le anticipazioni fornite da ItaliaOggi da gennaio 2020 dovrebbero essere messi a punto i primi controlli del risparmiometro. A rischiare maggiormente saranno coloro che dichiarano reddito zero o un reddito basso ma che invece sul contro hanno cifre considerevoli.
Come funziona
In sostanza l’accertamento scatterà quando saranno superati alcuni parametri. Si fa l’esempio di un soggetto che guadagna mille euro mensili ma risultano uscite di 3mila euro. A questo punto Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza faranno scattare l’accertamento. Ecco perché per evitare accertamenti e finire nel mirino del risparmiometro è necessario giustificare sempre tutti i passaggi di denaro compresi le causali dei bonifici.
I primi accertamenti scatteranno da gennaio 2020 e nella prima fase ad essere colpiti saranno dei soggetti selezionati in cui sono emerse discrepanze notevoli tra quanto dichiarato e quanto effettivamente posseduto.
In base alla convenzione sugli obiettivi 2019-2021, tra l’Agenzia delle Entrate ed il ministero dell’Economia e Finanze (Mef) in questi ultimi mesi del 2019 sono previste delle sperimentazioni sulle persone fisiche mentre, come anticipato, la fase vera e propria di controllo partirà il prossimo anno.
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