Proseguirà anche con il nuovo governo la lotta ai furbetti del Reddito di Cittadinanza, attraverso controlli a campione coordinati. Da questo mese e fino alla fine di ottobre, a livello locale, sarà attivato il piano di controlli del Comune, che si dividono in ordinari e straordinari. Ecco di che cosa si tratta.
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Non solo, quindi, i controlli dello Stato proseguiranno, ma saranno affiancati dalle verifiche dei Comuni contro i lavoratori in nero.
I controlli ordinari, dunque, si focalizzeranno sulla corrispondenza di fatto rispetto a quanto dichiarato per quanto riguarda composizione del nucleo familiare e indirizzo di residenza e reperibilità. Il decreto attuativo del Reddito di Cittadinanza, lo ricordiamo, prevede che come condicio sine qua non che i beneficiari abbiano la residenza in Italia da almeno 10 anni. Altro elemento oggetto di accertamento riguarda la composizione del nucleo familiare.
I controlli che effettueranno i Comuni, inoltre, saranno anche di tipo anagrafico, allo scopo di verificare se, tenuto conto del complessivo reddito Isee familiare, il beneficiario ha il diritto di usufruire del sussidio e, eventualmente, in che misura.
I controlli ordinari e straordinari dei Comuni sui beneficiari del Reddito di Cittadinanza si andranno ad aggiungere a quelli già posti in essere da Agenzia delle Entrate, Ispettorato nazionale del lavoro, Guardia di Finanza e altre autorità di controllo. L’Inps è competente per le verifiche preventive mentre l’Ispettorato del Lavoro si occupa della verifica del lavoro in nero.