Il nuovo esecutivo giallo-rosso propone un nuovo taglio del cuneo fiscale, attraverso detrazioni in busta paga, ma più esteso rispetto al vecchio Bonus Renzi.
Come potrebbe cambiare il bonus Renzi in busta paga nel 2020?
Sembrerebbe ormai tramontata l’ipotesi flat tax, tanto cara al precedente esecutivo, e, in particolare, alla Lega.
La nuova misura, di cui si sta parlando in questi giorni, non è molto diversa dall’attuale sgravio, per alcune fasce di reddito di lavoratori dipendenti e di alcune categorie di redditi assimilati.
La nuova misura, seppur concettualmente affine all’attuale bonus, dovrebbe presentare alcune piccole differenze. Fondamentalmente si tratterebbe, anche in questo caso, di un credito d’imposta, ma più “generoso” dell’attuale. Inoltre, la nuova misura, dovrebbe estendersi ad una fascia di reddito più ampia.
Il nuovo bonus in busta paga: come cambiano gli stipendi nel 2020
Il nuova misura, avanzata dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico, si concretizzerebbe in un credito d’imposta di 1.500 euro l’anno, per i redditi (lordi) inferiori a 35 mila euro ( più o meno 125 euro al mese ).
Inoltre, tale bonus spetterebbe anche ai titolari di redditi superiori ai 35 mila euro, ma in misura via via decrescente ed entro i 55 mila euro di reddito lordo.
Questa proposta sarebbe, certamente, un ulteriore passo avanti sulla strada di un allentamento della pressione fiscale. Un netto cambio di rotta rispetto al passato, con in più il vantaggio di essere una misura più equa e meno costosa rispetto ad altre ipotesi, di riforma fiscale, avanzate in precedenza.
Più equa perché, sostanzialmente, si pone di aiutare solamente i ceti medio-bassi.
Inoltre, costerebbe più o meno 15 miliardi in 3 anni. La stessa cifra che sarebbe costata la flat tax in un solo anno.